Non ridurre le Pontificie Opere Missionarie ai soldi. Questo è un mezzo. Ci vogliono i soldi, ma non ridurla a questo. E’ più grande dei soldi. I soldi sono quello che abbiamo bisogno per andare avanti. Perché se manca la spiritualità è soltanto questo un'un’impresa di soldi, subito viene la corruzione e abbiamo visto anche oggi sui giornali si vede tante storie di presunte corruzioni in nome della missionarietà della Chiesa”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti all'assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie.

Bisogna – ha spronato il Papa – “sognare a occhi aperti, guardare lontano insieme a voi, verso quelle prospettive che le Pontificie Opere Missionarie sono chiamate a percorrere a servizio della missione evangelizzatrice di tutta la Chiesa. Il sogno più grande è quello di una cooperazione missionaria sempre più stretta e coordinata tra tutti i membri della Chiesa”. Per questo sono necessarie “comunione e fraternità, per il bene dell’intero Popolo di Dio”.

“Noi – ha concluso Francesco - siamo stati mandati a continuare questa missione: essere segno del Cuore di Cristo e dell’amore del Padre, abbracciando il mondo intero. Qui troviamo il cuore della missione evangelizzatrice della Chiesa: raggiungere tutti con il dono dell’amore infinito di Dio, cercare tutti, accogliere tutti, offrire la vita per tutti senza escludere nessuno.  Tutti è la parola chiave. Quando il Signore ci racconta di quella festa di nozze, che è andata male perché gli invitati non sono venuti, cosa dice il Signore? Andate all’incrocio delle strade, lì, e invitate tutti, tutti: sani e malati, cattivi, buoni, peccatori, tutti. Questo è al cuore della missione: quel tutti. Senza escludere nessuno. Tutti”.