Advertisement

Papa Francesco, dal fallimento alla speranza attraverso lo Spezzare il Pane

Nella messa al Santuario di sant' Anna a Quebec il Papa indica la sola via della riconciliazione in Cristo

Papa Francesco al Santuario di Sant'Anna |  | Vatican Media
Papa Francesco al Santuario di Sant'Anna | | Vatican Media
Papa Francesco alla messa nel santuario di Sant' Anna |  | Vatican Media
Papa Francesco alla messa nel santuario di Sant' Anna | | Vatican Media
Papa Francesco al Santuario di Sant' Anna |  | Vatican Media
Papa Francesco al Santuario di Sant' Anna | | Vatican Media

"Non c’è cosa peggiore, dinanzi ai fallimenti della vita, che quella di fuggire per non affrontarli. È una tentazione del nemico, che minaccia il nostro cammino spirituale e il cammino della Chiesa: vuole farci credere che quel fallimento sia ormai definitivo, vuole paralizzarci nell’amarezza e nella tristezza, convincerci che non c’è più niente da fare e che quindi non vale la pena di trovare una strada per ricominciare". Papa Francesco lo ha detto oggi nella omelia della messa celebrata nella Basilica di Sainte-Anne-de-Beaupré, lungo il fiume San Lorenzo, a 30 km dalla città di Québec, il più antico luogo di pellegrinaggio del Nord America.

Una omelia che commenta il brano evangelico dei discepoli che vanno verso Emmaus. Sono addolorati e delusi, "c’è il senso del fallimento, che abita il cuore di questi due discepoli dopo la morte di Gesù".

Papa Francesco collega questa sensazione a "quelle occasioni in cui siamo costretti a ridimensionare le nostre attese e a fare i conti con le ambiguità della realtà, con le oscurità della vita, con le nostre debolezze".

E aggiunge: " Anche noi che condividiamo l’Eucaristia in questa Basilica possiamorileggere molti avvenimenti della storia". Perchè "davanti ai discepoli di Emmaus, Gesù spezza il pane, riaprendo i loro occhi e mostrandosi ancora una volta come il Dio dell’amore che offre la vita per i suoi amici. In questo modo, li aiuta a riprendere il cammino con gioia, a ricominciare, a passare dal fallimento alla speranza. Fratelli e sorelle, il Signore vuole fare lo stesso anche con ciascuno di noi e con la sua Chiesa". E del resto"Anche noi, dinanzi allo scandalo del male e al Corpo di Cristo ferito nella carne dei nostri fratelli indigeni, siamo piombati nell’amarezza e avvertiamo il peso del fallimento". 

Per il Papa la strada è solo una che risponde alle domande che sono anche dei discepoli e che sono le stesse di oggi. "Come possono essere riaperti i nostri occhi, come può il cuore ardere ancora in noi per il Vangelo? Che cosa fare mentre siamo afflitti da diverse prove spirituali e materiali, mentre cerchiamo la strada verso una società più giusta e fraterna, mentre desideriamo riprenderci dalle nostre delusioni e stanchezze, mentre speriamo di guarire dalle ferite del passato e riconciliarci con Dio e tra di noi?

Advertisement

C’è una sola strada, una sola via: è la via di Gesù, è la via che è Gesù. Crediamo che Gesù si affianca al nostro cammino e lasciamoci incontrare da Lui; lasciamo che sia la sua Parola a interpretare la storia che viviamo come singoli e come comunità e a indicarci la via per guarire e per riconciliarci". E conclude: "Resta con noi, Signore, quando tramonta la speranza e scende oscura la notte della delusione. Resta con noi perché con Te, Gesù, la direzione del cammino cambia marcia e dai vicoli ciechi della sfiducia rinasce lo stupore della gioia. Resta con noi, Signore, perché con Te la notte del dolore si cambia nel mattino radioso della vita. Semplicemente diciamo: resta con noi, Signore, perché se Tu cammini al nostro fianco il fallimento si apre alla speranza di una vita nuova".

 

La chiesa, dichiarata Santuario nazionale, accoglie quasi un milione di visitatori ogni anno. Intitolata a Sant’Anna, la patrona della provincia canadese, la prima chiesa fu costruita nel 1658 per accogliere una statua miracolosa della Santa, e poi ampliata e ristrutturata più volte. Nel 1922, l’edificio fu distrutto da un incendio e la costruzione dell’attuale struttura fu avviata negli anni ’20 del secolo scorso su progetto dell’architetto parigino Maxime Roisin, e ufficialmente consacrata nel 1976 dal cardinale Maurice Roy. All'interno c'è la statua miracolosa della nonna di Gesù, scolpita da un pezzo unico di legno di quercia, che raffigura Sant’Anna con in braccio sua figlia Maria, adornata da una corona d’oro tempestata di diamanti, rubini e perle. Il complesso della Basilica comprende anche altre cappelle, una Via Crucis e una copia risalente al 1891 della Scala Santa che si trova a Roma: i 28 gradini saliti da Gesù prima di essere condannato da Ponzio Pilato. Il Santuario possiede tre reliquie di Sant’Anna, una delle quali fu donata da Papa Leone XIII nel 1892. 

AGGIORNAMENTO ORE 17.45

Al termine della celebrazione il cardinale Gérald Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Québec, Primate del Canada ha detto al Papa: "Tante persone Le devono la loro più sincera riconoscenza. Quelle qui riunite e quelle che La accompagnano durante il Suo pellegrinaggio in terra canadese, in particolare. Ma in primo luogo, i nostri fratelli e le nostre sorelle delle First Nations, dei Métis e degli Inuit del nostro Paese. La Sua profonda e sincera sollecitudine procura un balsamo per la guarigione di ferite profonde e un impulso necessario nel processo di riconciliazione così benefico per la pace".

Il Papa ha lasciato in dono un rosario d'oro e di perle e prima di lasciare la chiesa si è fatto fotografare con un bimbo di pochi mesi in braccio gravemente malato. 

More in Mondo

Aggiornamento ore 18.50 

Lungo la strada di ritorno dal Santuario, Papa Francesco si è fermato ad incontrare gli ospiti del centro di accoglienza e spiritualità Fraternité St Alphonse.
Accolto nel giardino della struttura dagli ospiti permanenti e da coloro che frequentano abitualmente il centro, in totale circa 50 persone, tra cui anziani, persone che soffrono di varie dipendenze e malati di HIV/AIDS, e dal direttore responsabile, il P. André Morency, il Papa si è intrattenuto informalmente con loro, ascoltando le loro storie e raccogliendo le loro preghiere.
Al termine, nel salutarli, ha donato loro un’icona della vergine “Santissima Signora di Gerusalemme”.