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Papa Francesco, dovete rendere Cristo presente nei Sacramenti

L'udienza alla comunità del Seminario di Barcellona

Papa Francesco e la Comunità del Seminario di Barcellona  |  | Vatican Media Papa Francesco e la Comunità del Seminario di Barcellona | | Vatican Media

La vita sacerdotale per Papa Francesco è  una bolla in una pentola bollente di amore per portare Dio al mondo. Nel discorso consegnato alla comunità del Seminario di Barcellona, il Papa traccia la vita del sacerdote e lo scopo che è rendere Cristo “presente nell’Eucaristia, nei sacramenti, nella parola, affinché nasca nel cuore degli uomini”.

Attenzione però alle tentazioni come “concentrarsi sulle cose brutte, tenendo conto solo delle esperienze negative”. E “ presentare un mondo idilliaco e irreale”.

Al primo posto ci deve essere la preghiera come "ringraziamento per questo amore di predilezione che Dio vi ha dimostrato nel chiamarvi al suo servizio. Questo è il primo mistero gioioso dal quale tutto nasce".

Solo così si può fare quel “sacrificio del cuore, rinunciando alla nostra volontà, come Lui ci propone nel Getsemani”.

Guardando la croce, leviamo gli occhi al cielo e vediamo il nostro destino. Vi sembra difficile? Non lo è, bastano cose semplici: il letto duro, la stanza stretta, la tavola scarsa e povera, le notti al capezzale degli agonizzanti, alzarsi presto al mattino per aprire la chiesa prima dei bar, e aspettare, accompagnando Gesù solo, i peccatori e i feriti nel cammino della vita.

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Ed è lo Spirito Santo, che manda il dono che accompagna il cammino dopo la vocazione: quello di essere sacerdoti di Cristo.

Non smettete mai di assaporare e rievocare questo amore di predilezione che si riversa e si riverserà abbondantemente nel vostro cuore, nella vostra ordinazione e nel resto dei vostri giorni. Non spegnete mai quel fuoco che vi renderà intrepidi predicatori del Vangelo, dispensatori dei tesori divini".

Il Papa saluta i seminaristi affidandoli a Maria Regina e Madre della Misericordia perché li aiuti “a scoprire i misteri del sacerdozio” anche “accettando che la gioia della sequela e la perfetta identificazione sulla croce sono l’unico cammino per la gloria”.