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Papa Francesco, è ancora il vecchio “Papa rosso” a rappresentare "Propaganda fide"

Un decreto del Papa, risalente ad agosto, viene pubblicato solo oggi, probabilmente per fare chiarezza ufficiale sulle responsabilità. La piena rappresentanza legale del Dicastero per l’evangelizzazione va al pro-prefetto della sezione dell’evangelizzazio

Propaganda Fide | La sede di Propaganda Fide | Wikimedia Propaganda Fide | La sede di Propaganda Fide | Wikimedia

Nei fatti, non cambia molto: il Prefetto della Congregazione per la Evangelizzazione dei Popoli, che veniva chiamato “Papa rosso”, è diventato con la riforma della Curia pro-prefetto della sezione per l’Evangelizzazione del Dicastero per l’Evangelizzazione. Ma resta comunque a lui la rappresentanza legale piena e assoluta del dicastero.

La decisione è contenuta in un decreto del Papa, pubblicato oggi, ma risalente all’1 agosto 2022, in cui si stabilisce che il pro-prefetto ha piena rappresentanza legale del nuovo dicastero. Come si ricorderà, il Dicastero per l’Evangelizzazione è formalmente guidato dal Papa, e ha due pro-prefetti, per la sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo e per la prima evangelizzazione e quella della nuova evangelizzazione. Le due sezioni sono risultate dalle vecchie competenze della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e dal Dicastero per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Il motivo per cui un decreto transitorio di un anno fa venga pubblicato oggi risiede anche nella necesità di risolvere alcuni dubbi interpretativi. Va anche ricordato che la Congregazione cosiddetta De Propaganda Fide aveva anche in carico una autonomia finanziaria, con annesso patrimonio immobiliare, che è oggetto degli ultimi decreti del Papa sia per quanto riguarda la riscossione degli affitti degli appartamenti uso ufficio, sia per quanto riguarda il trasferimento di fondi allo IOR.

In pratica, essendo i due pro-prefetti alla pari, si doveva decidere chi sarebbe stato a rappresentare il Papa, e la scelta è ricaduta su quello che una volta era chiamato “Papa rosso”, anche per ragioni di continuità.

Questo – si legge nel decreto – “in base all’esperienza maturata nel disbrigo degli affari amministrativi ed economici del Dicastero, anche al fine di agevolare il passaggio alla nuova denominazione da ‘Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli’ a ‘Dicastero per l’Evangelizzazione’ in tutti i rapporti amministrativi, economici, negoziali e successori esistenti, per assicurarne la continuazione, e in quelli che in futuro saranno da porsi in essere e verranno a costituirsi con riguardo alla suddetta Sezione del Dicastero, ritiene opportuno stabilire che la piena rappresentanza legale per gli affari temporali e nei rapporti con i terzi spetti al Pro-Prefetto della Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’Evangelizzazione”.

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Il pro-prefetto per la prima sezione prende anche rappresentanza legale piena della seconda sezione del dicastero. Il Papa, inoltre ordina e decreta “che tale rappresentanza sia confermata ed estesa anche in relazione al patrimonio destinato alle missioni che sia riferibile alle Amministrazioni affidate o dipendenti dalla Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’Evangelizzazione, quali le Pontificie Opere Missionarie la Pontificia Opera della Propagazione della Fede, la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo, la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria e la Pontificia Unione Missionaria, la Pontificia Università Urbaniana, la fondazione ‘Domus Missionalis’ e la fondazione ‘Domus Urbaniana’”.

Lo stesso pro-prefetto ha la possibilità pro-tempore di “rilasciare deleghe e procure, sia congiuntamente che disgiuntamente, ai Superiori pro tempore della Sezione ed a persone di sua fiducia, in ordine a determinate categorie o singoli affari, con facoltà degli stessi di nominare a loro volta dei sostituti per il disbrigo di alcuni affari oggetto della delega”.