Sono tre gli sguardi di Gesù sull’Apostolo. Quello dell’elezione, del pentimento e della missione. Questa mattina Papa Francesco a Santa Marta ha commentato le parole tra Gesù e Pietro contenute nel vangelo di oggi. E ha osservato: “Anche noi possiamo pensare: qual è oggi lo sguardo di Gesù su me? Come mi guarda, Gesù? Con una chiamata? Con un perdono? Con una missione? Ma, sulla strada che Lui ha fatto tutti noi siamo sotto lo sguardo di Gesù. Lui ci guarda sempre con amore”.

Nel rapporto personale con il Signore, spiega il Papa, il nostro approccio è come quello di Pietro, che dapprima ha sentito l’entusiasmo  di un incontro : “Tu sei Simone, figlio di Giona. Sarai chiamato Pietro”, che poi, “è il primo sguardo, lo sguardo della missione”. C’è, dunque, il “primo sguardo: la vocazione e un primo annuncio della missione”. “E com’è l’anima di Pietro in quel primo sguardo? – si chiede il Papa - Entusiasta. Il primo tempo di andare con il Signore”.

Nel giovedì santo quello sguardo diventa di pentimento. “Il Vangelo di Luca dice: ‘E Pietro pianse amaramente’. Quell’entusiasmo di seguire Gesù – ha commentato Bergoglio - è diventato pianto, perché lui ha peccato: lui ha rinnegato Gesù. Quello sguardo cambia il cuore di Pietro, più di prima. Il primo cambiamento è il cambio di nome e anche di vocazione. Questo secondo sguardo è uno sguardo che cambia il cuore ed è un cambio di conversione all’amore”.

Quello del Vangelo di oggi, ha spiegato poi il Papa, “è un terzo sguardo: lo sguardo è la conferma della missione”, attraverso la richiesta della “manifestazione del suo amore” e la richiesta di “pascere le pecore”.

Francesco ha riportato i tre “sguardi” nella vita di ciascuno: il Signore, ha detto, “ci chiede qualcosa, ci perdona qualcosa e ci dà una missione. Adesso Gesù viene sull’altare. Ognuno di noi pensi: ‘Signore, Tu sei qui, tra noi. Fissa il Tuo sguardo su me e dimmi cosa debbo fare; come devo piangere i miei sbagli, i miei peccati; quale sia il coraggio con il quale devo andare avanti sulla strada che Tu hai fatto per primo”.