Il viaggio in Iraq è “emblematico” ed un “dovere verso una terra martoriata da tanti anni”. Lo ha spiegato Papa Francesco ai giornalisti nel volo papale, salutandoli durante il percorso che lo ha portato da Roma a Baghdad.

Ha detto Papa Francesco: “Buongiorno e grazie per la compagnia, grazie di venire ed io sono contento di riprendere i viaggi. Questo viaggio è emblematico ed è un dovere verso la terra martoriata da tanti anni. Grazie per accompagnarmi. Io cercherò di seguire le indicazioni e non dare la mano ad ognuno ma non voglio rimanere lontano, passerò a salutarvi più da vicino. Grazie tante”.

Nell’introdurre il Papa, Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha ricordato che si era di nuovo su un volo papale dopo 15 mesi, e che “nel frattempo sono cambiate le abitudini”. Bruni ha ringraziato il Papa “per la volontà per farsi pellegrino in Iraq. Questa terra di Abramo, con il suo popolo e i suoi cristiani. Lei diceva pochi giorni fa non si può deludere un popolo due volte. E la ringraziamo per la volontà di essere accompagnato di un numero numeroso di giornalisti, non era scontato siamo 74 di 15 paesi e 14 giornalisti vengono per la prima volta su un volo Papale”.

Papa Francesco è atterrato in Iraq intorno alle 12, le 14 ora locale. È stato ricevuto dal premier Al Khadimi, con il quale si è intrattenuto brevemente in aeroporto nella saletta vip, salutato nel percorso da una coreografia. Dopo il saluto all’aeroporto, è previsto un incontro nel Palazzo Presidenziale prima con il presidente e poi con diplomatici e autorità civili dell’Iraq. Durante questo viaggio, il 33esimo del pontificato, Papa Francesco toccherà le città di Najaf, Ur, Erbil, Mosul, Qaraqosh. Ci sono poche persone che fanno ala al corte papale nel tragitto dall’aeroporto verso Baghdad.