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Papa Francesco in Marocco, dalla scuola degli Imam agli incontri tra religioni

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Due incontri interreligiosi; la presa di contatto con realtà del dialogo ecumenico come l’Istituto ecumenico di Teologia al Mowafaqa; l’incontro con i migranti, che è un omaggio al lavoro svolto da Caritas Marocco in questi anni: sono gli appuntamenti di Papa Francesco in Marocco, dove sarà il 30 e il 31 marzo.

Viaggio breve, tutta a Rabat, nel Paese musulmano dove Giovanni Paolo II, nel 1985, poté dialogare con i giovani musulmani. Viaggio nel segno del motto, che è “Servitore di speranza”, lo stesso titolo dell’ultima lettera pastorale dei vescovi della Conferenza Episcopale del Nord Africa, che riunisce i vescovi di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Sahara Occidentale.

Nel primo giorno, dopo la cerimonia di benvenuto, Papa Francesco sarà in visita di cortesia dal re Muhammad VI e incontrerà poi il corpo diplomatico e i membri della società civile.

Quindi, renderà omaggio al Mausoleo Mohammed V

Dopo, Papa Francesco visiterà la scuola per imam di Rabat. Lanciata nel 2015 dal re Mohammed VI con un investimento di 230 milioni di dirham (22 milioni di euro) la scuola per imam è un progetto culturale a lungo termine, che ha capienza per 1000 persone. Alla scuola partecipano circa 800 ulema, che provengono da Mali, Libia, Nigeria e Tunisia, ma anche da Guinea Conakry, Costa d’Avorio Francia e, ovviamente, Marocco.

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Infine, ci sarà un incontro con i migranti gestiti dalla Caritas. A Rabat, Casablanca e Tangeri, la Caritas Marocco accoglie e guida 4.000 migranti all'anno. L’azione iniziò nel 2005 come azione spontanea di sostegno e rifugio, ed è divenuta adesso il programma Qantara

La giornata del 31 comincerà con una visita al Centre Rural de Centre Socieaux di Temara, ci sarà poi un incontro con sacerdoti, religiosi, consacrati e Consiglio Ecumenico delle Chiese cui dovrebbero partecipare anche studenti dell’Istituto ecumenico di teologia al Mowafaqa.

Creato nel 2012 su iniziativa delle Chiese cattoliche e protestanti del Marocco per rispondere ai loro bisogni di formazione, segue un programma francese con un forte accento ecumenico interculturale, e include un polo universitario dove si studiano teologia e scienze delle religioni e un polo culturale destinato a promuovere l’incontro tra le culture. Ha anche una biblioteca specializzata. I primi studenti sono stati accolti nel 2013.

Quindi, Messa, Angelus, cerimonia di congedo e poi il ritorno in Vaticano.