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Papa Francesco in Ungheria, un viaggio con lo sguardo al futuro dell'Europa

Tre giorni in Ungheria, vari incontri. Tra i temi, quello del futuro dell’Europa, ma anche migrazioni, ecologia, famiglia

Papa Francesco in Ungheria | L'arrivo del Papa a Budapest nel settembre 2021 | Vatican Media Papa Francesco in Ungheria | L'arrivo del Papa a Budapest nel settembre 2021 | Vatican Media

Il tema del viaggio è “Cristo è il nostro futuro”, e definisce un chiaro indirizzo al viaggio. E Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nel presentare il viaggio di Papa Francesco in Ungheria, sottolinea che Budapest, la città dei tanti ponti, potrebbe anche essere l’occasione per essere un monito all’Europa e al futuro dell’Europa.

Papa Francesco parte il 28 aprile per un viaggio di tre giorni a Budapest, dove riceverà tutte le comunità che avrebbe forse visitato se le sue condizioni di salute lo avrebbero permesso. Per ora, non si vedono in programma incontri ecumenici o con in protestanti, ma si inserisce nel programma un incontro specifico con i greco-cattolici nel Paese.

Il Papa aveva promesso sarebbe tornato in Ungheria già di ritorno dal viaggio che lo aveva portato poche ore a Budapest per la statio orbis del Congresso Eucaristico Internazionale, e aveva promesso da tempo che sarebbe tornato.

Tra i temi della visita, Bruni ha indicato la guerra e il grido della pace – l’Ungheria confina con l’Ucraina, ha accolto moltissimi rifugiati -, le migrazioni che arrivano nel Paese attraverso la rotta balcanica, dell’ecologia, e appunto dell’Europa.

“Si tratta – ha spiegato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – di una città ricca di ponti nel cuore dell’Europa, difficile non pensare all’Europa tutta, tramite gli ungheresi per dire una parola all’Europa intera, passione forse affievolita negli anni”.

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Le stelle sono i tanti santi che provengono dall’Ungheria, da San Martino a Re Stefano, la cui corona arrivata da Papa Silvestro fu portata dal Cardinale Mindszenty, un altro martire, nel suo esilio all’ambasciata americana dopo la rivoluzione del 1956, ma anche gli altri santi reali, da Santa Elisabetta a Santa Margherita, che divenne domenicana per dedicarsi ai poveri.

Il Papa andrà con il solito seguito, più l’arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali, al primo viaggio papale nel ruolo, e il Cardinale Lazzaro You, prefetto del Dicastero dei vescovi.

Sei discorsi, tutti pronunciati in italiano. Un incontro con i rifugiati, tra cui quelli ucraini, uno con la comunità rom, molto presente in Ungheria che ha anche tradotto la Bibbia in lovari, uno nell’istituto per ciechi dedicato al Beato Laszlo Batthyany-Strattmann che fu gestito per anni da suor Anna Feher, la “Madre Teresa” di Ungheria, e uno consueto con i gesuiti.

Ma è un programma che potrebbe riservare sorprese, e che inserisce un incontro con il mondo della cultura che racconta di una Ungheria che vive anche una sorta di rinascita cattolica nel Paese.

Dal 28 al 30 aprile, gli occhi del mondo sono su Budapest dunque, per il primo viaggio del Papa dopo il ricovero di prima di Pasqua.