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Papa Francesco la lavanda non è folklore, ma dice come dobbiamo essere uno con l'altro

Papa Francesco lava i piedi ai ragazzi di Casal del Marmo |  | Vatican Media Papa Francesco lava i piedi ai ragazzi di Casal del Marmo | | Vatican Media

Non lasciatevi rubare la speranza, aveva detto ad altri ragazzi in quell'istituto 10 anni fa Papa Francesco dicendo: “Lavare i piedi significa dire: io sono al tuo servizio. E anche per noi, cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci. Aiutarci l’un l’altro: questo è ciò che Gesù ci insegna ed è quello che io faccio. E lo faccio di cuore, perché è mio dovere". Tra i dodici anche due ragazze. Un evento molto privato. Oggi il Papa ha scelto di far trasmettere in diretta la Messa In Coen Domini dall' Istituto di Casal del Marmo a Roma, anche per fugare dubbi e polemiche sulla sua salute. Ai ragazzi ha proposto una breve riflessione a braccio.

Gesù il giorno prima di essere crocefisso fa questo gesto. Lo facevano gli schiavi, e questo serve per far capire il messaggio del giorno dopo, Gesù sarebbe morto come uno schiavo per pagar e il debito di tutti noi. Se imparassimo ad aiutarsi l'uno con l'altro invece che fregarci uno con l'altro…

Gesù vuole insegnare la nobiltà del cuore. E Gesù sa cosa abbiamo nel cuore e ci lava i piedi a tutti e non si spaventa mai delle nostre debolezze perché ha pagato già vuole prenderci per mano perché la vita non sia tanto dura per noi

La lavanda non è una cosa folcloristica, ma annuncia come dobbiamo essere noi uno con l'altro.

Nella società vediamo quanta gente si approfitta degli altri, quante ingiustizie, gente senza lavoro, che lavora gli pagano la metà, gente che non può comprare le medicine, famiglie distrutte, tante cose brutte ognuno di noi può scivolare, e questa coscienza ci da la dignità di essere peccatori. E Gesù è venuto per servire.  La lavanda è un ricordo di quello che Gesù ci ha insegnato,  aiutare gli uni gli atri e cosi la vita è più bella. Nella lavanda ( spero di cavarmela perché non cammino tanto bene) ricordiamo che il Signore è sempre accanto a te non ti abbandona mai.

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I dodici ragazzi erano posti su un piccolo palco così che il Papa non ha dovuto inginocchiarsi per la lavanda. Anche stavolta c'erano ragazzi e ragazze.

Il Papa è arrivato in carrozzella come è ormai abitudine, ed ha celebrato la messa cosa ormai insolita. Ha scelto il pastorale di legno, e per la celebrazione, ed ha concelebrato la liturgia eucaristica il Maestro delle Cerimonie pontificie monsignor Diego Giovanni Ravelli.

Quest’anno il Santo Padre papa Francesco ha scelto un Istituto penitenziario per celebrare la liturgia in Coena Domini con il rito della Lavanda dei piedi prediligendo i giovani ed la seconda volta che si reca all’Istituto penitenziario per minori di Casal del Marmo a Roma. Lava i piedi ai 12 giovani di diverse nazionalità nel segno solidale della fratellanza, un invito a dir loro che “siamo fratelli” con l’incoraggiamento a riprendere in mano la bellezza della loro vita. Non hanno il calore delle loro famiglie, sono schiacciati dagli errori commessi e portano nel cuore il grido della sofferenza e della rabbia spiega don Raffaele Grimaldi dell' Ispettorato dei Cappellani delle carceri d’Italia.

Al termine della messa non c'è stata la reposizione dell' Eucaristia per l'adorazione, ma un commosso saluto della direttrice dell' Istituto Maria Teresa Iuliano. Poi il Papa ha benedetto la targa inaugurale della cappella, dedicata al Beato Pino Puglisi. Successivamente, nel salutare alcuni detenuti, Papa Francesco ha ricevuto in dono una croce realizzata dai ragazzi che seguono il corso di falegnameria, alcuni biscotti e un pacco di pasta, entrambi realizzati nel pastificio recentemente avviato all'interno del carcere. Ai giovani detenuti, alla direttrice e al personale il Papa ha donato alcuni rosari e delle uova di cioccolato.