"Che cosa si “fabbrica” nell’Arsenale della Pace? Che cosa si costruisce? Si fabbricano artigianalmente le armi della pace, che sono l’incontro, il dialogo, l’accoglienza. E in che modo si fabbricano? Attraverso l’esperienza" . Papa Francesco lo ha detto oggi ricevendo i membri del Servizio Missionario Giovani, Sermig, la realtà associativa fondata a Torino nel 1964. Il ha salutato il fondatore Ernesto Olivero e ricordato la storia del Sermig: "Nella storia del Sermig ci sono tanti avvenimenti, tanti gesti che si possono leggere come

piccoli e grandi segni di Vangelo vivo. Ma tra tutti ce n’è uno che, in questo momento storico, risalta con una forza straordinaria. Mi riferisco alla trasformazione dell’Arsenale Militare di Torino nell’“Arsenale della Pace”. Questo è un fatto che parla da solo. È un messaggio, purtroppo drammaticamente attuale".

E, prosegue il Papa, "mentre i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle, ci vogliono luoghi in cui si possa sperimentare la fraternità" e quindi dice Francesco "non stancatevi mai di costruire l’Arsenale della Pace! Anche se l’opera può sembrare conclusa, in realtà si tratta di un cantiere sempre aperto" spiega Francesco "e i cantieri vanno avanti se chi ci lavora si lascia lavorare dentro dallo Spirito. Voi mi direte: e chi non crede?, e chi non è cristiano? Questo a noi può sembrare un problema, ma certo non lo è per Dio. Lui, il suo Spirito, parla al cuore di chiunque sappia ascoltare. Ogni uomo e donna di buona volontà può lavorare negli Arsenali della pace, della speranza, dell’incontro e dell’armonia".

Serve però un cuore "ben radicato nel Vangelo. Ci vuole una comunità di fede e di preghiera che tiene acceso il fuoco per tutti". E conclude Francesco: "qui si vede anche il senso di una comunità di persone che abbracciano integralmente la vocazione e la missione della fraternità e la portano avanti in maniera stabile".