"L’isolamento è pericoloso. Bisogna fare molta attenzione a preservarsi dalla malattia dell’autoreferenzialità e a custodire come vero tesoro la comunione tra le diverse Congregazioni. Siete ben consapevoli di trovarvi tutti sulla stessa barca". Lo ha detto Papa Francesco ai Membri del Consiglio primaziale della Confederazione dei Canonici Regolari di Sant’Agostino.

Una Confederazione istituita nel 1959 da San Giovanni XXIII, non una  struttura giuridica ma per  favorire la comunione tra le Congregazioni che la compongono e che condividono lo stesso carisma.

Per il Papa serve una spiritualità dell'incontro anche perché "la vita consacrata è come l’acqua, se non scorre, marcisce, perde significato, è come il sale che perde sapore, diventa inutile". Ovviamente la Regola fondamentale della vita religiosa è la sequela di Cristo proposta dal Vangelo, e" la vita  consacrata nasce nella Chiesa, cresce con la Chiesa e fruttifica come Chiesa. È nella Chiesa, come ci insegna sant’Agostino, che scopriamo il Cristo totale".

Dio va cercato nella comunione e nello studio, come nella liturgia e nella pastorale ordinaria ma anche "nelle realtà del nostro tempo, sapendo che nulla di ciò che è umano può esserci estraneo e che, liberi da ogni mondanità, possiamo animare il mondo con il lievito del Regno di Dio". Conclude il Papa con un accento alla comunione "anticipazione dell’unione piena e definitiva in Dio e via verso di essa".