"Oggi vi convoca il dolce Nome di Maria, più precisamente un'antica dedica che già nella sua radice etimologica ci parla di meticciato, di incontro con Dio e con gli uomini. Perché gli studiosi non sono d'accordo se dovremmo leggere il titolo "Guadalupe" in arabo, latino o nahuatl. Ma è curioso che ciò che potrebbe essere considerato come a il conflitto può infatti essere letto come un suggerimemto dello Spirito Santo che fa sentire il suo messaggio d'amore a ciascuno nella sua lingua". É questo il saluto di Papa Francesco inviato in occasione del gemellaggio dei santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, sotto il titolo di Nostra Signora di Guadalupa inviato a Francisco Cerro Chaves arcivescovo di Toledo.

Il Papa usa la radice della parola Guadalupe per ricordare che la radice " fiume dei lupi" che sarebbe" rifugio di pace per coloro che sono turbati dai propri peccati, dal violenza, da tante guerre interne ed esterne che fanno dell'uomo un lupo per l'uomo" e "come San Francesco, nel suo famoso incontro con il lupo, ancora una volta La Vergine Maria ci sfida ad essere fermento di comunione e riconciliazione tra Dio e il uomini, incoraggiando tanti fedeli che a questo scopo vengono al santuario". E conclude: "in ogni momento storico, in ogni cultura, il Vangelo, rimanendo sempre uguale, si arricchisce di significato. Lungi da scartare, include ognuno che lo accoglie. Chiediamo a Dio che  in ogni tempo e luogo dove Mara nostra madre ci convoca, siamo testimoni delle intima unione della quale solo lo Spirito Santo può essere artefice".