E’ il Vangelo di Luca che offre oggi al Papa la base per la riflessione nella omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta.

Come riporta www.vaticannews.va, il Papa mette in luce la questione della ipocrisia di coloro che sono impegnati “a “custodire quello che hanno dentro”, il proprio “egoismo”, la propria “sicurezza”: “quando c’è qualcosa che li mette in difficoltà” come l’uomo aggredito e lasciato “mezzo morto” dai briganti o incontrano “un lebbroso” - aggiunge il Pontefice - “loro guardano da un’altra parte”, secondo le proprie “leggi interne”. Papa Francesco parla di un “lievito che fa crescere verso l’interno: è un lievito che fa crescere senza futuro, perché nell’egoismo, nel rivolgere sul se stesso, non c’è futuro, non c’è futuro. Invece, un altro tipo di persona è quella che vediamo con un altro lievito, che è il contrario: che fa crescere verso l’esterno. Anzi, che fa crescere come eredi, per averne una eredità”.

Ci sono invece le persone che sbagliano, ma si correggono, e sono sempre verso l’esterno, verso quella eredità, perché è stata promessa. “E questa gente è gente gioiosa, perché le è stata promessa una felicità molto grande: che saranno gloria, lode di Dio”. E tutto dipenda da quanto si segue lo Spirito Santo  che “spinge fuori”, “verso l’orizzonte”.  “Guardatevi del lievito dei farisei” dice il Papa, “il lievito dei cristiani è lo Spirito Santo, che ci spinge fuori, ci fa crescere, con tutte le difficoltà del cammino, anche con tutti i peccati, ma sempre con la speranza. Lo Spirito Santo è proprio la caparra di quella speranza, di quella lode, di quella gioia. Nel cuore, questa gente che ha lo Spirito Santo come lievito, è gioiosa, anche nei problemi e nelle difficoltà. Gli ipocriti hanno dimenticato cosa significhi essere gioioso”.