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Papa Francesco memoria e impegno, si cammina verso l’unità quando l’amore è concreto

L'incontro ecumenico del Papa a Giuba

L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco  |  | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco | | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco  |  | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco | | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco  |  | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco | | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco  |  | Elias Turk/ EWTN
L'incontro ecumenico a Giuba con Papa Francesco | | Elias Turk/ EWTN

Pregare, operare e camminare. Sono i tre verbi che Papa Francesco usa nell'incontro ecumenico al Mausoleo “John Garang” a Juba. Moltissimi i presenti nella spianata. Ultimo appuntamento di una giornata tutta spesa per la pace. "Affinché il Signore della pace intervenga laddove gli uomini non riescono a costruirla, occorre la preghiera: una tenace, costante preghiera di intercessione" dice Francesco, e pregare per arrivare alla "Pace di Dio"  che non è "solo una tregua tra i conflitti, ma una comunione fraterna, che viene dal congiungere, non dall’assorbire; dal perdonare, non dal sovrastare; dal riconciliarsi, non dall’imporsi".

E come cristiani, specifica il Papa, ai circa 50 mila presenti, aiutiamoci a far passare il messaggio della pace nella società, a diffondere lo stile di non violenza di Gesù, perché in chi si professa credente non vi sia più spazio per una cultura basata sullo spirito di vendetta; perché il Vangelo non sia solo un bel discorso religioso, ma una profezia che diventa realtà nella storia". Tutto per un cammino comune, perché, dice il Papa, "è bello che, in mezzo a tanta conflittualità, l’appartenenza cristiana non abbia mai disgregato la popolazione, ma è stata, ed è tuttora, fattore di unità. L’eredità ecumenica del Sud Sudan è un tesoro prezioso, una lode al nome di Gesù, un atto di amore alla Chiesa sua sposa, un esempio universale per il cammino di unità dei cristiani".

E il Papa conclude con due indicazioni: servono memoria e impegno perché "si cammina verso l’unità quando l’amore è concreto, quando insieme si soccorre chi sta ai margini, chi è ferito e scartato".

Il Mausoleo “John Garang” è il luogo di sepoltura di John Garang de Mabior, alla guida dell’Esercito e del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan dal 1983 al 2005, anno in cui fu siglato l’Accordo per la Pace Globale (Comprehensive Peace Agreement, CPA), che portò all’indipendenza del Sud Sudan nel 2011. John Garang non poté assistere all’evento perché morì in un incidente di elicottero subito dopo aver giurato come primo vice presidente del Sudan e presidente del governo del Sud Sudan.

Fu proprio sulla tomba di John Garang che, il 9 luglio 2011, Salva Kiir Mayardit, attuale presidente del Sud Sudan, proclamò l’indipendenza del Paese.

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Nel suo saluto l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha parlato di donne e giovani ed ha detto: "abbiamo intrapreso questo Pellegrinaggio di Pace come non si era mai fatto prima, mai. Non possiamo, non vogliamo essere divisi" e  il Moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia Iain Greenshields ha ribadito: "Speriamo di incoraggiare l’unità continua delle Chiese per il bene comune in Sud Sudan, per la giustizia e la pienezza di vita per tutto il popolo". Tre uomini bianchi che predicano ad una folla di africani.