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Papa Francesco, messaggio a Ta’ Pinu: “Anche io recito il rosario davanti un mosaico”

Ta' Pinu | Il santuario di Ta' Pinu, a Gozo, Malta | Wikimedia Commons Ta' Pinu | Il santuario di Ta' Pinu, a Gozo, Malta | Wikimedia Commons

Si chiama Ta’ Pinu, ed è un santuario mariano importantissimo a Malta, nella diocesi di Gozo. Per questo motivo, per inaugurare il nuovo mosaico che raffigura i quattro misteri mariani, c’è il vescovo di Gozo, Grech, ma anche Charles Scicluna, vescovo di Valletta, e in generale i membri più importanti del clero di Malta. E non poteva mancare un videomessaggio di Papa Francesco.

“In un grande abbraccio di mosaici vi aspettano Gesù e la sua madre”, esordisce il Papa. Il santuario – una chiesa in stile gotico a croce latina – fu costruito nel 1931, e poi divenne basilica minore nel 1935, dopo la visita di Pio XI. La venerazione alla Vergine nella zona nasce dal fatto che una donna sentì la voce della Vergine Maria in una cappella, che ora è inglobata nel santuario. A seguito di questo caso, sull’isola sono stati descritti molti miracoli.

I mosaici sono stati lavorati nel Centro Aletti di Roma e rappresentano i miseri gioiosi, e sono stati disposti sul sagrato, cui sono stati fatti anche lavori per renderlo impermeabile all’acqua ed evitare le infiltrazioni.

Nel suo videomessaggio, il Papa sootlinea che “l’immagine del sagrato, che oggi inaugurate, mette davanti ai nostri occhi la bellezza di una preghiera contemplativa semplice, accessibile a tutti, grandi e piccoli: la preghiera del santo Rosario”.

“Anch’io – dice il Papa - spesso recito il Rosario davanti a un mosaico: un piccolo mosaico della Madonna con il Bambino, dove sembra che al centro ci sia Maria mentre in realtà Lei, usando le sue mani, diventa una sorta di scala attraverso la quale Gesù può scendere in mezzo a noi. Il centro è sempre Gesù, che si abbassa per camminare con noi uomini, affinché noi possiamo salire in Cielo con Lui”.

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Papa Francesco ricorda che “la semplice preghiera del Rosario” ci aiuta “a contemplare tutto ciò che Dio nel suo amore ha compiuto per noi e per la nostra salvezza, e ci fa comprendere che la nostra vita è unita a quella di Cristo. Pregando, noi portiamo tutto a Dio: le fatiche, le ferite, le paure ma anche le gioie, i doni, le persone care… tutto a Dio”.

Il Papa invita infine a servirsi spesso di questo “strumento potente che è la preghiera del Santo Rosario, perché porta pace nel cuori, nelle famiglie, nella Chiesa e nel mondo”.