

Foto: Vatican Media
CITTÀ DEL VATICANO , 20 marzo, 2020 / 7:20 AM (ACI Stampa).-
“Ieri ho ricevuto il messaggio di un sacerdote del bergamasco che chiede di pregare per i medici di Bergamo Brescia Cremona che stanno al limite del lavoro, stanno dando la propria vita per salvare la vita degli altri.
E preghiamo per le autorità per loro non è facile gestire questo momento e soffrono delle incomprensione
Sia i medici o volontari e le autorità in questo momento sono colonne che ci aiutano ad andare avanti e ci difendono in questa crisi, preghiamo per loro”.
Con queste parole Papa Francesco ha iniziato oggi la celebrazione della Santa Messa nella Cappella dello Spirito Santo a Casa Santa Marta in Vaticano.
Il Papa si è poi soffermato nella omelia sul passaggio, “Torna Israele al Signore tuo Dio”. Ha ricordato una canzone di 75 anni fa che dice: torna dal tuo papà.
E questo è Dio, è un papà non un giudice. Quel papà che vide venire il figlio da lontano perché lo aspettava.
Torna da tuo padre, lui ti aspetta. É la tenerezza dei Dio che ci parla in Quaresim, il tempo di entrare in noi stessi.
E senza vergogna, perché il Signore dice: torna. Il Dio della tenerezza di tante ferite della vita e di tante cose brutte che abbiamo combinato,
Tornare a Dio é tornare all’abbraccio del Padre.
Lui è capace di cambiare il nostro cuore ma vuole che facciamo il primo passo, è tornare a casa.
La Quaresima punta sulla conversione del cuore che punta sulla confessione che è il monte di nascere Dio ci purifichi e ci abbracci.
So che tanti vanno a confessarsi a Pasqua, ma so che ora non è facile.
Allora fai quello che dice il catechismo, parla con Dio e digli la verità e chiedi perdono e subito tornerai alla Grazia di Dio. Puoi tornare a Dio anche senza avere un sacerdote.
Sarebbe bello che risuonasse nei nostri orecchi la parola torna dal tuo papà, ti aspetta e ti farà festa.