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Papa Francesco scrive a Bartolomeo: “Unità impegno irrevocabile”

Come di consueto, per la festa di Sant’Andrea una delegazione vaticana si è recata al Fanar. E, come sempre, il Papa ha inviato una lettera

Papa Francesco, Bartolomeo I | Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo | Archivio ACI Stampa Papa Francesco, Bartolomeo I | Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo | Archivio ACI Stampa

È una lettera che rinnova l’impegno irrevocabile per l’unità, quella che Papa Francesco invia al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo in occasione della festa di Sant’Andrea. Una lettera che rimarca l’impegno per il dialogo interreligioso, ricorda l’ultimo incontro tra il Papa e il Patriarca avvenuto in Bahrein, sottolinea come si debba andare avanti nella comune testimonianza in Cristo.

Non c’è, nel testo di Papa Francesco, alcun accenno all’idea di trovare una data comune per la Pasqua, né si parla della preparazione del 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, il primo ecumenico. Accadrà nel 2025, anno in cui, tra l’altro, Pasqua cattolica e Pasqua ortodossa già coincideranno.

Nella lettera, Papa Francesco ricorda che il mondo di oggi “ha gran bisogno di riconciliazione, fraternità e unità”, e che è vero che si è posta “molta attenzione sulle ragioni storiche e teologiche delle nostre divisioni”, ma che questi studi devono “continuare e svilupparsi in uno spirito che non sia né polemico, né apologetico, ma marcato da un autentico dialogo e mutua apertura”.

Il Papa invita anche a riconoscere che “le divisioni sono comunque il risultato di azioni peccaminose e atteggiamenti che hanno impedito il lavoro dello Spirito Santo, che guida i fedeli nell’unità pur se nella legittima diversità”.

Ne consegue – aggiunge Papa Francesco – “che solo la crescita nella santità di vita può portare a una unità genuina e durevole”, e per questo si deve operare per l’unità “non solo attraverso accordi firmati”, ma attraverso “la fedeltà alla volontà del padre e il discernimento a quello che offre lo spirito”.

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Il Papa ringrazia Dio che le Chiese non si sono piegate nel passato, permettendo così il cammino verso la comunione che “ci permetterà un giorno di sedere insieme allo stesso tavolo eucaristico”.

Tra i temi comuni, il Papa definisce la salvaguardia della creazione, la difesa della dignità di ciascuna persona, la lotta alla schiavitù, la promozione della pace.

Quest’ultima va raggiunta – spiega Papa Francesco – soprattutto attraverso il dialogo interreligioso, perché “il dialogo e l’incontro sono l’unico percorso visibile per superare i conflitti e ogni forma di violenza”.

La lettera è stata consegnata nel quadro del tradizionale scambio di Delegazioni per le rispettive feste dei Santi Patroni, il 29 giugno a Roma per la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo ed il 30 novembre ad Istanbul per la celebrazione di Sant’Andrea.

La delegazione della Santa Sede è stata guidata dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto emerito del Dicastero per le Chiese Orientali, accompagnato da Monsignor Andrea Palmieri, Sottosegretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Ad Istanbul si è unito alla Delegazione il Nunzio Apostolico in Turchia, l’Arcivescovo Marek Solczyński.

La Delegazione della Santa Sede ha preso parte alla solenne Divina Liturgia presieduta dal Patriarca Ecumenico, Sua Santità Bartolomeo, nella chiesa patriarcale di San Giorgio al Fanar ed ha avuto un incontro con il Patriarca e conversazioni con la Commissione sinodale incaricata delle relazioni con la Chiesa cattolica.

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