Città del Vaticano , sabato, 6. dicembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Nel decimo anniversario della beatificazione dei martiri di Chimbote - i beati Michal Tomaszek, Zbigniew Strzalkowski e Alessandro Dordi - papa Leone XIV invia un messaggio “ai fratelli e alle sorelle della Chiesa che peregrina a Chimbote”. " Desidero unirmi alla gratitudine della Chiesa in Perù, in Polonia, in Italia e in tanti altri luoghi dove il loro ricordo rimane come incoraggiamento alla fedeltà. Questi tre sacerdoti missionari hanno condivisoro la vita delle loro comunità, celebrando l'Eucaristia e amministrando i sacramenti, organizzando la catechesi e sostenendo la carità in contesti di povertà e di violenza", questo l'incipit del Messaggio.
Uomi che - ricorda papa Leone XIV - furono “assassinati per odio alla fede”. E poi, nel Messaggio, troviamo un breve loro ritratto : "erano tre sacerdoti chiaramente diversi: due giovani frat francescani polacchi e un presbitero diocesano italiano. Portavano con sé lingue, cultura, formazioni, carismi, spiritualità e modi di procedere differenti. Ognuno aveva un modo unico di avvicinarsi alle persone e di vivere il ministero. Ma in Perù questa diversità non generò distanza; al contrario, divenne un contributo".
Diversità che generò comunione: una comunione che rinisce grazie a Cristo. E' la comunione, l'unità il tema portante del Messaggio: " Per questo credo fermamente che le loro vite, così come il loro martirio, possono essere oggi un invito all'unità e alla missione per la Chiesa universale. In un tempo segnato da sensibilità diversa in cui facilmente si cade in dicotomie o dialettiche sterili, i Beati di Chimbote ci ricordano che il Signore è capace di unire ciò che la nostra logica umana tende a separare". E' l'unione generata anche dal “sangue dei martiri” poiché “non fu versato al servizio di progetti o idee personali, ma come un'unica offerta di amore al Signore e al suo popolo”. Il loro esempio - per papa Leone XIV - è una testimonianza di come sia importante per la Chiesa, oggi, “tornare a Lui con quella fermezza del cuore che non arretra, neanche quando la fedeltà al Vangelo reclama il dono della propria vita”.



