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Per il Papa stare con i poveri è una "vocazione, non un'occupazione"

Papa Francesco riceve oggi in Vaticano una delegazione della Caritas spagnola che compie 75 anni dalla sua istituzione

Papa Francesco, udienza generale |  | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco, udienza generale | | Daniel Ibanez / ACI Group

Papa Francesco riceve oggi in Vaticano una delegazione della Caritas spagnola che compie 75 anni dalla sua istituzione.

"Per favore, prendetevi cura delle risorse, ma non cadete nel grande business della carità, dove il 40, 50, 60% delle risorse va a pagare gli stipendi a chi ci lavora. Ci sono aziende in Europa, ci sono, scusate, movimenti di beneficenza, che, beh, il 60% penso sia troppo... Ma il 40% e così via va in stipendi. No. Meno mediazioni possibili, giusto? E quelli che esistono, ove possibile, per vocazione, non per occupazione. "No, no, vieni qui, ti darò un lavoro in Caritas...". No, no, non funziona", dice subito il Papa ai presenti in lingua spagnola.

Francesco parla di "esperienza nel vedere altre istituzioni di aiuto che cadono in questa situazione".

Il Pontefice lancia diverse sfide. “Lavorare a partire dalle capacità e dalle potenzialità accompagnando processi”. "Effettivamente, a motivarci, a farci raggiungere obiettivi programmati non sono i risultati ma il metterci dinanzi a una persona che è spezzata, che non trova il proprio posto, e accoglierla, aprire per lei cammini di recupero di modo che possa trovare se stessa, essendo capace, nonostante i suoi limiti e i nostri, di cercare il suo posto e di aprirsi agli altri e a Dio", dice Papa Francesco.

“Non bastano gesti che cerchino di uscirne fuori, ma che promuovano un vero cambiamento nelle persone - continua il Papa - ricordando il caso di una parrocchia della Spagna, dove la gente chiedeva al parroco se dava “buste” ossia “se potevano approfittare di quella congiuntura ‘assistenzialista’ che in realtà li mantiene incatenati al sussidio, impedendo il loro sviluppo”.

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Infine, "cercare di essere canale dell’azione della comunità ecclesiale”. “Caritas si propone a noi come quella mano tesa che è di Cristo quando la offriamo a chi ha bisogno di noi, e al tempo stesso ci permette di afferrare Cristo quando lui ci interpella nella sofferenza del fratello”, afferma in conclusione Papa Francesco.