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Per Papa Francesco sinodalità e diritto canonico servono la evangelizzazione

L'udienza partecipanti al Corso di formazione per gli Operatori del Diritto dal titolo “Il Ministerium Iustitiae nell’agire sinodale della Chiesa”, promosso dal Tribunale della Rota Romana

Papa Francesco riceve i Partecipanti al Corso di formazione per gli operatori del Diritto, promosso dal Tribunale della Rota Romana |  | Vatican Media Papa Francesco riceve i Partecipanti al Corso di formazione per gli operatori del Diritto, promosso dal Tribunale della Rota Romana | | Vatican Media

"Ogni persona e ogni comunità ha diritto all’incontro con Cristo, e tutte le norme e gli atti giuridici tendono a favorire l’autenticità e la fecondità di tale incontro". Ecco l'utilità del Diritto Canonico nella evangelizzazione.

E Papa Francesco lo ricorda parlando ai partecipanti al Corso di formazione per gli Operatori del Diritto dal titolo “Il Ministerium Iustitiae nell’agire sinodale della Chiesa”, promosso dal Tribunale della Rota Romana dal 14 al 18 febbraio 2023.

Per Francesco "il diritto ecclesiale appare intimamente legato alla vita della Chiesa, come un suo aspetto necessario, quello della giustizia nel conservare e trasmettere i beni salvifici. In questo senso evangelizzare è l’impegno giuridico primordiale, sia dei Pastori sia di tutti i fedeli".

Il Papa parlando in modo speciale ai seminaristi spiega che "la missione del canonista non è un uso positivistico dei canoni per cercare soluzioni di comodo ai problemi giuridici o tentare certi “equilibrismi”. Così inteso, il suo agire si metterebbe al servizio di qualsiasi interesse, oppure cercherebbe di intrappolare la vita in rigidi schemi formalistici e burocratici che trascurano i veri diritti. Non bisogna dimenticare il principio più grande, quello dell’evangelizzazione: la realtà è superiore all’idea, il “concreto” della vita è superiore al formale, sempre; la realtà è superiore a qualsiasi idea, e questa realtà va servita con il diritto.".

Una nota poi alla sinodalità cui fa riferimento il tema del corso. "Il camminare insieme, nell’ascolto reciproco e nell’invocazione allo Spirito Santo: devi chiedere consiglio non solo per un’interpretazione legale specifica, per avere equilibrio; no, chiedi consiglio per ricevere la creatività che lo Spirito Santo, con il dono del consiglio, ti dà ogni volta che devi emettere un giudizio. Questo è importante" spiega Francesco. Con un riferimento ai due motu proprio Mitis Iudex e Mitis et misericors Iesus  grazia ai quali secondo il Papa "è andata crescendo la consapevolezza circa l’interazione tra pastorale familiare e tribunali ecclesiastici, visti anch’essi nella loro specificità come organismi pastorali".

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E aggiunge: "un’integrale pastorale della famiglia non può ignorare le questioni giuridiche concernenti il matrimonio. Basti pensare al compito di prevenire le nullità di matrimonio durante la fase previa alla celebrazione, e anche accompagnare le coppie in situazioni di crisi, compreso l’orientamento verso i tribunali della Chiesa quando sia plausibile l’esistenza di un capo di nullità, oppure il consigliare di iniziare la procedura per la dispensa per inconsumazione".

E "gli operatori dei tribunali non possono mai dimenticare che stanno trattando questioni che hanno una forte rilevanza pastorale, per cui le esigenze di verità, accessibilità e prudente celerità devono sempre guidare il loro lavoro; e non va trascurato, altresì, il dovere di fare il possibile per la riconciliazione tra le parti o la convalidazione della loro unione".