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Plenaria CCEE:, Bagnasco delinea le sfide: libertà umana, transumanesimo

Nella sua ultima prolusione da presidente del CCEE, il cardinale Bagnasco guarda ad una Europa cristiana, che guardi dall’Atlantico agli Urali. E delinea le sfide del futuro

Plenaria CCEE a Roma | L'arcivescovo Gadecki legge la prolusione del Cardinale Bagnasco  | CCEE Plenaria CCEE a Roma | L'arcivescovo Gadecki legge la prolusione del Cardinale Bagnasco | CCEE

Il transumanesimo, che non è una teoria, ma una realtà. Ma anche il tema della libertà umana, che porta addirittura a manipolare l’essere umano con l’idea di una pretesa libertà che si trasforma in controllo. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, delinea le sfide dell’Europa che verrà. Una Europa che lui vede cristiana, e unita da questo filo rosso del cristianesimo dall’Atlantico agli Urali.

È l’ultima prolusione del Cardinale Bagnasco da presidente, e cade nell’anno in cui si celebra il 50esimo anniversario del CCEE. Il cardinale non può essere presente, per via del COVID, ma la sua voce risuona attraverso l’arcivescovo Gadecki, vicepresidente.

Il cardinale ricorda il “cammino dei popoli che nella diversità di storia lingua e tradizioni hanno il comune grembo del Vangelo di Gesù”. Sottolinea, nella costruzione dell’Europa, il contributo dei santi patroni d’Europa, del monachesimo benedettino che “dalla caduta dell’impero romano ha creato humus culturale e sociale” che fu stimolo all’Unione Europa.

Il presidente del CCEE denuncia le forme che sembrano umaniste, ma che arrivano a “violare e negare la vita umana”, sottolinea che il transumanesimo non è una categoria astratta, ma un fenomeno in atto, in nome di una libertà assoluta” che porta a manipolare l’essere umano. Ma “la creatura senza il creatore svanisce”.

In questo, è decisiva la risposta del cristianesimo, che si è sviluppato in un rapporto di “fede e ragione”, con un rapporto virtuoso senza cui “tutto si complica e dialogo sincero viene a mancare nei necessari strumenti”.

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Il cardinale Bagnasco guarda “ad una Europa dei popoli, casa delle nazioni, e auspichiamo una visione rinnovata, una Europa dello spirito”, e rinnova l’impegno dei vescovi all’evangelizzazione, “sia per amore di Cristo che per amore dell’umanità”, perché “annunciare Gesù è il modo migliore di servire l’Europa e il mondo”.

Un altro dei grandi temi è quello della libertà umana. Il Cardinale Bagnasco denuncia “il rischio sempre più evidente è manipolazione dell’uomo per farne un soggetto di consumo e oggetto di potere”. Questo fa diffondere “la malattia dell’isolamento, la manipolazione” che “giova al potere politico, economico e finanziario”.

Anche qui, la risposta è Cristo. La Chiesa “annuncia la persona di Cristo via, verità e vita, sapendo che la verità genera libertà”. Ci vuole un “dialogo fruttuoso”, sapendo “argomentare in modo convincente”, un dialogo con il mondo che tenga ferma l’annuncio cristiano”.

Un impegno, conclude il Cardinale, che “chiede un supplemento di impegno da parte della cristianità europea a livello di consapevolezza di vita nei luoghi adeguati”.