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Polonia, non è stata provata la colpevolezza del vescovo Jan Szkodon

Al presule, in isolamento da febbraio 2020 è stato rimproverato un atteggiamento imprudente

Il vescovo Jan Szkodon |  | Conferenza Episcopale polacca Il vescovo Jan Szkodon | | Conferenza Episcopale polacca

“Dopo un'attenta analisi delle prove raccolte e sentiti i testimoni chiamati, la colpevolezza del vescovo Jan Szkodon non è stata provata”. É quanto si legge nel Comunicato della Nunziatura apostolica di Varsavia del 23 luglio 2021.

Dopo accurata analisi dei materiali raccolti e dopo aver ascoltato i testimoni convocati, la colpevolezza del Vescovo Jan Szkodoń non è stata provata – si legge nel comunicato della Nunziatura Apostolica del 23 luglio c.m.

„Nel corso del procedimento è stato invece riscontrato un comportamento avventato del vescovo Jan Szkodoń nei confronti di una minore, consistente nell’accoglierla in un appartamento privato senza la presenza dei suoi genitori, conoscenti di vecchia data del Vescovo” – afferma il Comunicato.

A Mons. Szkodoń è stata inflitta una penitenza, che consiste in un ritiro spirituale di tre mesi da dedicare alla riflessione e alla preghiera. Considerando che dal febbraio 2000 il Vescovo Jan Szkodoń era in isolamento, bisogna ritenere che la summenzionata penitenza sia già stata eseguita – si legge nel Comunicato della Nunziatura Apostolica.

Ecco il testo integrale del Comunicato:

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Comunicato della Nunziatura Apostolica riguardo il processo canonico penale-amministrativo nei confronti del Vescovo Jan Szkodoń

In conformità con le disposizioni del diritto canonico, la Santa Sede – a seguito di notifiche formali – ha condotto un processo penale-amministrativo riguardo un presunto abuso sessuale su minore da parte del Vescovo Jan Szkodoń.

Dopo accurata analisi dei materiali raccolti e dopo aver ascoltato i testimoni convocati, la colpevolezza del Vescovo Jan Szkodoń non è stata provata (non constat).

Nel corso del procedimento è stato invece riscontrato un comportamento avventato del vescovo Jan Szkodoń nei confronti di una minore, consistente nell’accoglierla in un appartamento privato senza la presenza dei suoi genitori, conoscenti di vecchia data del Vescovo.

In considerazione di quanto sopra, al Vescovo Jan Szkodoń è stata inflitta una penitenza, che consiste in un ritiro spirituale di tre mesi da dedicare alla riflessione e alla preghiera. Considerando che dal febbraio 2000 il Vescovo Jan Szkodoń era in isolamento, bisogna ritenere che la summenzionata penitenza sia già stata eseguita.

Gli atti del processo penale-amministrativo sono stati inviati alla Santa Sede. In foro canonico, il caso è da considerarsi chiuso, e il decreto penale è giuridicamente vincolante. Le persone interessate sono state adeguatamente informate della fine del processo canonico.

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Varsavia, 23 luglio 2021