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Preghiera e fervore: le parole del Papa ai religiosi della Thailandia

Papa Francesco incontra a Bangkok la comunità religiosa. "Senza la preghiera, tutta la nostra vita e la nostra missione perdono senso, forza e fervore”

Papa Francesco incontra i religiosi a Bangkok |  | Pool Vatican
Papa Francesco incontra i religiosi a Bangkok | | Pool Vatican
Il Papa incontra i religiosi di Bangkok  |  | Pool Vatican
Il Papa incontra i religiosi di Bangkok | | Pool Vatican
L'incontro con i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i seminaristi e i catechisti di Bangkok è il primo impegno del terzo giorno del Pontefice in terra thailandese. Il Papa viene accolto nella Parrocchia di San Pietro, di fronte al Santuario del Beato Nicolas Bunkered Kitbamrung, primo sacerdote martire thailandese.
Un santuario moderno, che include anche un museo che commemora l'eroica vita del Beato e il suo grande contributo alla comunità cristiana thailandese. Il Papa , alle ore 10 di Bangkok e 4 della mattina di Roma, viene accolto all'ingresso della Chiesa di San Pietro dal Parroco. Il Pontefice depone dei fiori davanti a San Pietro e successivamente ascolta le testimonianze del Vescovo Responsabile dei Religiosi, Monsignor Jose Pradhan Sridarunsil  e di una religiosa, Benedetta Donoran.
La Parrocchia di San Pietro è stata fondata nel 1840. Originariamente in bambù , la posa della prima pietra risale al 1880. Nel 1989 la parrocchia è stata nuovamente restaurata a seguito di un incendio.
Papa Francesco inizia il suo discorso in spagnolo alla comunità religiosa thailandese: “Desidero che le mie prime parole con voi siano un ringraziamento a tutti i consacrati che con il silenzioso martirio della fedeltà e della dedizione quotidiana sono stati fecondi. Non so se sono arrivati a poter contemplare o a gustare il frutto dei loro sacrifici, ma senza dubbio sono state esistenze capaci di generare. Sono state promessa di speranza”.
Francesco fa a tutti i presenti un’importante domanda: “Come coltivare la fecondità apostolica?” Francesco prende spunto dalla testimonianza di Benedetta: “Tu ci hai parlato di come il Signore ti ha attratto per mezzo della bellezza. È stata la bellezza di un’immagine della Vergine che, con il suo sguardo speciale, è entrata nel tuo cuore e ha suscitato il desiderio di conoscerla di più: Chi è questa donna? Non sono state le parole, idee astratte o freddi ragionamenti. Tutto è iniziato da uno sguardo bello che ti ha affascinato. Quanta sapienza nascondono le tue parole! Ridestare alla bellezza, alla meraviglia, allo stupore capace di aprire nuovi orizzonti e di suscitare nuovi interrogativi. Una vita consacrata che non è in grado di aprirsi alla sorpresa è una vita che è rimasta a metà strada”.

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Francesco è chiaro: “Questo ci spinge a non aver paura di cercare nuovi simboli e immagini, una musica particolare che aiuti i tailandesi a risvegliare la meraviglia che il Signore ci vuole donare. Non dobbiamo aver paura di inculturare il Vangelo sempre di più. Bisogna cercare le forme nuove per trasmettere la Parola capace di scuotere e ridestare il desiderio di conoscere il Signore: Chi è quest’uomo? Chi sono queste persone che seguono un crocifisso?”.
“Preparando questo incontro ho potuto leggere, con una certa pena, che per molti la fede cristiana è una fede straniera, è la religione degli stranieri – confida il Papa - Questa realtà ci spinge a cercare con coraggio i modi per proclamare la fede in dialetto, alla maniera in cui una madre canta la ninna nanna al suo bambino. Con tale fiducia darle volto e carne tailandese, che è molto di più che fare delle traduzioni. È lasciare che il Vangelo si svesta di vestiti buoni ma stranieri, per risuonare con la musica che a voi è propria in questa terra e far vibrare l’anima dei nostri fratelli con la stessa bellezza che ha incendiato il nostro cuore”.
Per Francesco poi “la fecondità apostolica richiede e si sostiene grazie alla coltivazione dell’intimità della preghiera”. “Un’intimità come quella di quei nonni, che pregano assiduamente il Rosario. Quanti di noi abbiamo ricevuto la fede dai nostri nonni! E li abbiamo visti così, tra le faccende di casa, con la corona in mano consacrare tutta la giornata. La contemplazione nell’azione, permettendo a Dio di entrare in tutte le piccole cose di ogni giorno”, dice il Pontefice.
“Senza la preghiera, tutta la nostra vita e la nostra missione perdono senso, forza e fervore”, commenta Papa Francesco.
"Infine l’ultima parola che il Papa lascia ai religiosi thailandesi è proprio il fervore: “Il fervore per il religioso, la religiosa, il sacerdote, il catechista si alimenta in questo duplice incontro: col volto del Signore e con quello dei fratelli”. Alla fine dell'incontro anche la preghiera per le vocazioni.
Francesco ora è pronto per incontrare i Vescovi thailandesi nel Santuario.

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