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Progetto Policoro, il Papa: "Siete segno di una Chiesa che sa prendere per mano"

Il Papa accoglie una rappresentanza del Progetto Policoro

Papa Francesco |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco | | Vatican Media / ACI Group

"Il Progetto Policoro è stato ed è un segno di speranza, soprattutto per tanti territori del Sud d’Italia carenti di lavoro. Oggi siete chiamati a esserlo in un modo nuovo, perché questo importante anniversario capita in un periodo di forte crisi socio-economica a causa della pandemia". Con queste parole Papa Francesco accoglie in Vaticano i giovani del “Progetto Policoro” della Conferenza Episcopale Italiana in occasione del 25esimo di fondazione.

I giovani del Progetto Policoro, la cui delegazione è guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Cei ,provengono dalle diverse regioni italiane e, a vario titolo, sono impegnati nel percorso formativo promosso dalla Chiesa italiana attraverso l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio nazionale per la pastorale giovanile e la Caritas Italiana.

Obiettivo: far sì che giovani formati dal punto di vista spirituale, economico e culturale si potessero mettere al servizio di altri giovani desiderosi di intraprendere un’attività lavorativa. Non stupisce che le prime diocesi ad aderire al Progetto appartenessero alla Puglia, alla Calabria e alla Basilicata. In seguito, il gruppo si è allargato anche al Nord Italia: attualmente sono coinvolte circa 130 diocesi, con quasi 180 animatori di comunità, con il supporto di alcune associazioni, dette filiere.

Il Papa suggerisce quattro verbi che possono servire per il cammino di questi giovani.

Il primo è animare. "Voi vi chiamate animatori di comunità. La condivisione, la fraternità, la gratuità e la sostenibilità sono i pilastri su cui fondare un’economia. È un sogno che richiede audacia, infatti sono gli audaci a cambiare il mondo e renderlo migliore. Non è volontarismo: è fede, perché la vera novità proviene sempre dalle mani di Dio", dice il Papa.

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Il secondo verbo è abitare. "Vi esorto ad amare i territori in cui Dio vi ha posti, evitando la tentazione di fuggire altrove. Anzi, proprio le periferie possono diventare laboratori di fraternità. Inoltre, è il momento di abitare il sociale, il lavoro e la politica senza paura di sporcarsi le mani. Voi potete dare una mano ad aprire le porte e le finestre delle parrocchie, affinché i problemi della gente entrino sempre più nel cuore delle comunità."

"E poi, in questo momento in Italia, voglio fermarmi su una cosa grave: la disoccupazione che fa sì che tanti giovani cerchino un’alienazione. Voi sapete tante cose... Un numero consistente cerca il suicidio. Poi, alienarsi, andare fuori della vita, in un momento nel quale non siamo
nell’estate della vita demografica italiana; siamo nell’inverno! Ci mancano i giovani e per questo i giovani non possono darsi il lusso di non entrare in questo lavoro. La media dell’età in Italia è 47 anni! Beh, siete vecchi. Non ha futuro. “Ma, come posso fare figli se non ho il lavoro?”, “Io, donna,
come posso fare i figli, che appena il capo dell’ufficio vede la pancia mi caccia via, a tal punto che la pancia è diventata una vergogna?”. È tutto in un altro modo! Dovete reagire contro questo. Che i giovani incomincino a sognare, a fare i genitori, a fare figli. E per questo, che abbiano dei lavori. Il lavoro è un po’ una garanzia di questo futuro", dice a braccio il Papa.

Il terzo verbo del Papa è appassionarsi. "C’è uno stile che fa la differenza: la passione per Gesù Cristo e per il suo Vangelo. E questo si vede nel “di più” che mettete per accompagnare altri giovani a prendere in mano la loro vita, ad appassionarsi al loro futuro, a formarsi competenze adeguate per il lavoro. Il Progetto Policoro sia sempre al servizio dei volti concreti, della vita delle persone, soprattutto dei poveri e degli ultimi della nostra società - commenta il Pontefice - Non abbiate paura di prestarvi anche gratuitamente per risollevare la vita di chi è scartato. Il contrario della passione è la mediocrità o la superficialità".

Il quarto e ultimo verbo di Papa Francesco è accompagnare. "Il Progetto Policoro è una rete di relazioni umane ed ecclesiali: molte persone si impegnano ad accompagnarvi, le vostre diocesi vi guardano con speranza, e ciascuno di voi è capace di farsi compagno di strada verso tutti i giovani che incontra sul suo cammino. La vostra presenza nei territori diventa così il segno di una Chiesa che sa prendere per mano".
Per maggiori informazioni: https://www.progettopolicoro.it/