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Quanti sono e come si muovono i cristiani del Medio Oriente?

Rapporto CNEWA | La copertina del rapporto CNEWA sui cristiani in Medio Oriente | CNEWA Rapporto CNEWA | La copertina del rapporto CNEWA sui cristiani in Medio Oriente | CNEWA

Come si muovono i cristiani in Medio Oriente? Lo racconta un rapporto della CNEWA, la Catholic Near East Welfare Association. Che racconta di un nocciolo duro di cristiani che restano, nonostante tutto. Ma anche del fatto che gli stravolgimenti del Medio Oriente, tra “primavere arabe” e avvento dello Stato Islamico, hanno cambiato molto la geografia cristiana del territorio.

La CNEWA è una agenzia fondata da Papa Pio XI nel 1926 per il sostegno umanitario e pastorale dei poveri in Medio Oriente, nel Nord Est dell’Africa, in India e nell’Europa dell’Est. Il rapporto diffuso negli scorsi giorni è stato redatto incrociando i dati di diverse fonti, tra cui l’Annuario Pontificio della Santa Sede e il World Fact Book della CIA, ma anche le Nazioni Unite, la Banca mondiale, e il censimento USA.

Prima di tutto, le cifre. I cristiani mediorientali, secondo dati che si riferiscono alla prima metà del 2017, sono 14 milioni 525 mila 880 e vivono tra Cipro, Egitto, Iraq, Israele, Giordania, Libano, Cisgiordania, Gaza, Turchia e nella Città Santa di Gerusalemme. Il numero di cristiani è calato di 213 mila 780 fedeli rispetto al 2010, quando cominciarono le cosiddette “primavere arabe”.

Tra le nazioni che hanno perso più cristiani, l’Iraq, secondo un esodo cominciato già al tempo della Prima Guerra del Golfo e di cui si vedevano gli effetti al tempo del sinodo sul Medio Oriente del 2010, che ne discusse ampiamente. Anche qui, basta scorrere le cifre: c’erano oltre 1 milione di fedeli cristiani negli anni Novanta, già nel 2006 il loro numero era sceso a poco meno di 300 mila, e di questi tra i 40 e i 50 mila hanno lasciato il Paese dopo l’invasione della piana di Ninive nel 2014, secondo i dati CNEWA.

Gravi perdite di cristiani anche nella Siria martoriata, dove la popolazione cristiana si è dimezzata dal 2010 al 2017, passando da 2,2 milioni a 1,1 milioni, sebbene “le radici della Chiesa in Siria sono profonde e tenute in vita da comunità e parrocchie locali”, sottolinea la CNEWA.

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La più grande comunità cristiana del Medio Oriente è in Egitto, dove ci sono 9,4 milioni di fedeli, nonostante negli ultimi tempi siano state bruciate ben 76 chiese. La popolazione cristiana di Egitto si è comunque dimezzata dal 1910, e i copti sono quasi tutti emigrati in Canada e negli USA.

I cristiani in Israele rappresentano il 2,4 per cento della popolazione, soprattutto arabi israeliani. In molti hanno lasciato il Paese a causa del conflitto arabo israeliano del 1967. Ci sono 59 mila cristiani in Cisgiordania, mentre erano 50 mila nel 2010: un piccolo segno di controtendenza.

In Giordania, invece, i cristiani sono 350 mila, il 2,2 per cento della popolazione. Ma nel Regno Hashemita sono arrivati 30 mila cristiani iracheni tra il 2014 e il 2017, tutti sfollati a causa della guerra mossa dall’ISIS. Sono invece 1000 le famiglie che si sono stabilite in Australia e Canada.

In Libano, metà della popolazione era cristiana nel 1932, mentre oggi i cristiani sono 2 milioni, il 40 per cento della popolazione – dato in discesa rispetto ai 2,6 milioni del 2010. L’emigrazione è dovuta alla presenza di migliaia di sfollati dalla Siria, tutti lavoratori a basso costo.