Il Vescovo diocesano prima di erigere – mediante decreto – un’associazione pubblica di fedeli in vista di diventare Istituto di vita consacrata o Società di vita apostolica di diritto diocesano, deve ottenere la licenza scritta del Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica”. E’ quanto ha disposto oggi il Papa, mediane apposito rescritto a firma del Cardinale Prefetto Joao Braz de Aviz.

Papa Francesco dunque conferma la linea imboccata nel recente passato, sia attraverso il rescritto, sia attraverso il motu proprio: è la Sede Apostolica ad avere l’ultima parola su determinate questioni di carattere locale come ad esempio il controllo sulle edizioni dei testi liturgici, attraverso il Motu Proprio Magnum Principium pubblicato nel 2017 ma il cui decreto attuativo è arrivato solo nell’ottobre scorso.

Lo stesso discorso vale per il Motu proprio Authenticum Charismatis che dispone le regole che i Vescovi diocesani devono osservare per erigere validamente gli istituti di vita consacrata e una società di vita apostolica nella propria circoscrizione ecclesiastica. Se prima bastava una consultazione della Sede Apostolica non vincolante il Papa ha optato per licenza scritta come via libera alla decisione del vescovo diocesano.