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“RigenerAzione – il Sinodo delle Misericordie”, l'omelia del Cardinale Bassetti

Nel pomeriggio di ieri, a Roma, nella Chiesa di San Salvatore in Lauro, il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, presiede la Messa per l’avvio del percorso “RigenerAzione – il Sinodo delle Misericordie”, promosso dalla Confederazione Naziona

Cardinale Bassetti |  | San Francesco Patrono d'Italia Cardinale Bassetti | | San Francesco Patrono d'Italia

"Mi sento fiero di poter dire che le Misericordie sono ancora un albero grande e fruttuoso in cui circola linfa cristiana. La natura d’associazione laicale-cattolica delle nostre confraternite è finalizzata alla carità e alle varie forme di soccorso e di servizio, ma insieme alla formazione delle coscienze nello spirito del Vangelo e della dottrina della Chiesa. La Misericordia non mette insieme le persone solo per delle azioni buone o per motivi di aggregazione umana. Essa è molto di più: vuol essere una grande palestra ed esperienza di carità, basata sulla fede e sulla fratellanza cristiana e animata dalla formazione e dalla preghiera". Così il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, presiede la Messa per l’avvio del percorso “RigenerAzione – il Sinodo delle Misericordie”, promosso dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia.

Nella Chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma, nel pomeriggio di ieri, durante l'omelia, il Cardinale Bassetti commenta: "Siamo in cammino verso il Giubileo del 2025 e tutti ci dobbiamo interrogare su noi stessi e sulle nostre opere. Il “Sinodo” di cui vi parlavo poc’anzi è uno strumento formidabile per un esame di coscienza collettivo. Cosa può essere migliorato all’interno delle nostre confraternite? Come migliorare i rapporti cristiani? Come far emergere, in ogni scelta, le ragioni della trasparenza evangelica e del reale sentire con la Chiesa?”.

"Siamo in un momento in cui la vostra sfida, la vostra missione, di essere a fianco del prossimo è ancora più forte e pregnante. Di fronte al dramma di una guerra ingiusta e crudele le Misericordie si sentano spinte a fare ancora di più per queste vittime innocenti dell’Ucraina. Ha detto il Papa: Dio non si stanca mai di noi: vuole svegliarci dal letargo interiore. Abbiamo il dovere di intensificare le nostre preghiere al Signore per far tacere le armi. Sì, tacciano le armi in Ucraina, ma anche nello Yemen, in Siria, in Etiopia e in tante altre parti del mondo! Dio vuole la pace, Dio sta con gli operatori di pace. Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio", commenta il Cardinale Presidente.

Conclude infine il Presidente CEI: "Alle Misericordie in particolare desidero ancora una volta richiamare la loro identità cristiana. Le questioni organizzative ed economiche, la preoccupazione di stare al passo con i cambiamenti e i problemi della società contemporanea, il diffuso secolarismo, che insidia ogni ambiente, costituiscono un pericolo di non poco conto per l’effettiva e piena testimonianza della vita e dell’attività delle Misericordie. Nessuno di noi, e lo dico da “misericordioso” perché per tanti anni ho vissuto nella Misericordia di Firenze, può dirsi immune dalla tentazione dei compromessi di questo mondo, dalla tentazione di preferire – magari a fin di bene – il successo alla coerenza, la quantità alla qualità".

 

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