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"Rwanda, un deserto che diventa giardino". Il Papa incontra il Presidente Kagame

Il Papa e il Presidente del Rwanda |  | L'Osservatore Romano, ACI group
Il Papa e il Presidente del Rwanda | | L'Osservatore Romano, ACI group
Papa Francesco e il Presidente del Rwanda Kagame |  | twitter, pd
Papa Francesco e il Presidente del Rwanda Kagame | | twitter, pd

Papa Francesco ha ricevuto stamattina, presso il Palazzo Apostolico, il Presidente della Repubblica del Rwanda, Paul Kagame. Un incontro dal clima cordiale, durato circa 25 minuti e in lingua inglese. Francesco ha espresso profondo dolore per il genocidio contro i Tutsi, donando la sua solidarietà ai famigliari delle vittime.

"Durante i cordiali colloqui sono state ricordate le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e il Rwanda", ha sottolineato il comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede. "Si è apprezzato - si legge ancora nella nota - il notevole cammino di ripresa per la stabilizzazione sociale, politica ed economica del Paese. È stata rilevata la collaborazione tra lo Stato e la Chiesa locale nell'opera di riconciliazione nazionale e di consolidamento della pace a beneficio dell’intera Nazione".

Momento centrale dell'incontro l'appello di perdono da parte di Papa Francesco, della Santa Sede e della Chiesa per il genocidio contro i Tutsi. Francesco "ha espresso solidarietà alle vittime e a quanti continuano a soffrire le conseguenze di quei tragici avvenimenti e, in linea con il gesto compiuto da San Giovanni Paolo II durante il Grande Giubileo del 2000, ha rinnovato l'implorazione di perdono a Dio per i peccati e le mancanze della Chiesa e dei suoi membri, tra i quali sacerdoti, religiosi e religiose che hanno ceduto all'odio e alla violenza, tradendo la propria missione evangelica".

"Il Papa - continua lo stesso comunicato ufficiale - ha altresì auspicato che tale umile riconoscimento delle mancanze commesse in quella circostanza, le quali, purtroppo, hanno deturpato il volto della Chiesa, contribuisca, anche alla luce del recente Anno Santo della Misericordia e del Comunicato pubblicato dall'Episcopato rwandese in occasione della sua chiusura, a “purificare la memoria” e a promuovere con speranza e rinnovata fiducia un futuro di pace, testimoniando che è concretamente possibile vivere e lavorare insieme quando si pone al centro la dignità della persona umana e il bene comune".

Papa Francesco ha accolto con calore la delegazione dal Rwanda di 9 persone. Per il consueto scambio di doni, Francesco ha donato la Corona del Rosario alle ospiti e al Presidente Kagame in particolare i suoi tre libri, le encicliche "Laudato Si'" e "Evangelici Gaudium" e l'esortazione apostolica "Amoris Laetitia". Infine, un medaglione, del quale ha specificato: "Mi piace molto regalare quest’opera ai Capi di Stato perché per me vuole rappresentare la citazione della Bibbia: "un deserto che diventa un giardino". Come il Ruanda. "Affinché i paesi possano diventare giardini", ha ripetuto Francesco.

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Da parte sua, invece, il Presidente Kagame ha regalato al Pontefice una cassetta con dentro un bastone lavorato, bianco e nero. "E' un'asta utilizzata per “convocare la gente, una sorta di pastorale”, ha spiegato il Presidente del Rwanda al Papa. 

Successivamente, il Presidente ha incontrato il Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, il quale era accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, Monsignor Paul Richard Gallagher.