Festa grande a Napoli dove - poco dopo le 10 - si è celebrato il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, nel giorno della sua festa liturgica. In Duomo la messa solenne presieduta dal Cardinale Arcivescovo Crescenzio Sepe.

"Purtroppo - ha sottolineanto il porporato con amarezza nell'omelia - il male che fanno a Napoli i sicari di odio e di violenza è senza limiti. Essi in effetti tentano di uccidere sul nascere proprio la possibilità di fare futuro, quindi di guardare avanti, di porre le basi per una vita ordinata, per la crescita di una comunità attenta ai valori fondamentali e quindi naturalmente orientata al bene comune. La violenza, questa brutta bestia, è il primo baluardo, il primo grande ostacolo che si pone su questa strada".

"Genera paura, insicurezza - ha aggiunto l'Arcivescovo di Napoli - favorisce connivenza e complicità e ogni forma di comportamento che va contro il bene comune. A nessuno si può chiedere di essere eroe anche perchè chi tradisce Napoli alle spalle, essendosi arruolato nelle formazioni della violenza organizzata e no, sa scegliere con lucida protervia i lati deboli. E occorre dirlo, alla fine Napoli si trova a vivere pienamente una condizione che toglie libertà e mina alla base i diritti dei cittadini, rendendo la loro vita difficile, per non dire proibitiva".

"C'è da chiedersi: esiste ancora la Napoli dal core grande e sincero? A noi cittadini della Napoli di oggi - ha concluso il Cardinale Sepe - è dato di dover rispondere a questa domanda con verità, quindi, con realismo, con onestà e con coraggio, senza lasciarci prendere da una falsa nostalgia dei tempi che furono. Dobbiamo sapere distinguere dagli eccessi di un folklore che tingeva e calcava la mano per trasformare a tinta rosa tutta la realtà intorno dalle estremizzazioni di chi pensa che sia inarrestabile la deriva della Napoli dei nostri giorni".