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San Luca Evangelista, il pittore di Maria

Da dove nasce la tradizione che lo definisce “il pittore di Maria”? Un viaggio tra le icone attribuite al santo

Un dettaglio di una icona che ritrae San Luca che ritrae la Madonna  |  | pd Un dettaglio di una icona che ritrae San Luca che ritrae la Madonna | | pd

San Luca, compagno e collaboratore di San Paolo - che lo saluterà nella sua Lettera ai Colossesi con la formula “caro medico”  - è l’autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. 

Il Vangelo di Luca è l’unico dei quattro testi sacri che offre molti particolari sull’infanzia e l’adolescenza di Gesù, oltre a fornire molti dettagli della vita di Maria prima della nascita di Gesù. 

La tradizione che vede San Luca come pittore della Madonna nasce in Oriente, nel VI secolo:           all’epoca, era consolidata l’idea che un ritratto della Madre di Gesù - dipinto dall’Evangelista e denominato Hodigítria - fosse stato inviato da Gerusalemme a Costantinopoli. Era questo, il ritratto prototipo delle icone mariane che cominciavano a diffondersi da Oriente a Occidente.  C’è poi un’altra attestazione - sempre non storica - dell’attribuzione all’Evangelista di moltissime icone mariane. E’ quella tramandata dal monaco Gregorio del monastero di Kykkos, a Cipro. 

Ma quale storia ci narra il monaco Gregorio? Eccola: Maria, consapevole del talento artistico di San Luca, desiderando fortemente di lasciare impressa su tavola l’immagine di sé e del Figlio Gesù, chiede a San Luca di ritrarla. San Luca, allora, cerca la tavola su cui dipingere la sacra immagine. A dargliela, senza richiedere alcun compenso, è un giovinetto incontrato nella piazza del mercato di Gerusalemme. Dopo aver  digiunato e pregato, Luca dipinge finalmente la Vergine Hayosoritissa o Advocata, ovvero la Madonna che intercede presso Dio per la salvezza dell’umanità. Il racconto continua così, nelle parole del monaco cipriota: “Maria risultò dispiaciuta poiché nell’immagine le veniva negata la gioia di avere con sé il Figlio. Luca allora tornò al mercato per trovare un’altra tavola per un altro ritratto.  Di nuovo incontrò il giovanetto che gliene offrì due e gli rivelò di essere l’arcangelo Gabriele”. San Luca, a questo punto, realizza due ritratti di Maria. Il primo, detto l’Odighitria: la Vergine tiene sul braccio sinistro il bambino e con la mano destra lo indica come via di salvezza per l’umanità. L’altro, detto l’Eleusa: la Madonna accosta la sua guancia a quella del Bambino Gesù, sorretto con la mano destra.  Il racconto si chiude, poi, con queste parole: “Maria accolse le immagini con piena soddisfazione. Poco dopo avvenne la sua Dormizione e il Transito”.

Nasce così una delle più famose leggende: Luca, il pittore di Maria.  Inoltre, ad alimentare questa affascinante storia, sorsero in Italia - tra il 1200 e il 1300 - molte scuole pittoriche e Confraternite, proprio sotto il patronato del “santo pittore”. 

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Sono circa venti le immagini attribuite al santo. Fra queste, bisogna ricordare quelle conservate nelle città di: Częstochowa; Oropa; Crea; Gerusalemme; Madrid; Malta; Frisinga ; Bologna; Bari e Padova. Ben sei di queste particolari raffigurazioni si trovano nella Città Eterna, Roma.                                 

La più famosa è sicuramente la Madonna, Salus Populi Romani, custodita nella cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore: ormai è conosciuta come una delle immagini predilette da Papa Francesco e pregata nella prima ondata di epidemia del coronavirus del marzo 2020. 

Ma la capitale ne conserva altre, tutte di una bellezza sconvolgente, come quella della basilica dell’Ara Coeli. Anche questa immagine è oggetto di grandissima devozione e invocata come protettrice della città.  Ad esempio, fu portata in processione durante la peste nera del 1348.                         

A questa icona, nel 1948, Papa Pio XII consacrò la città di Roma. Da ricordare anche la Vergine advocata posta all’altare maggiore di Santa Maria in Via Lata. Potrebbe essere una copia di un’immagine più antica trovata nei sotterranei che  - secondo antica tradizione - avrebbe frequentato lo stesso San Luca, durante la prigionia di San Paolo. 

Poi vi è l’icona mariana della Chiesa di Santa Maria del Popolo. Fu portata in processione tra il 1458 e il 1470 per scongiurare l’attacco dei Turchi. Questa immagine è stata oggetto - nel 2018 - di un importante  restauro che ha portato alla luce la firma dell’artista Filippo Rusuti, uno dei maggiori esponenti della pittura romana di fine Duecento. 

Tra mistero e ricerca storica, tra leggenda e fede, le icone mariane attribuite a San Luca rappresentano uno dei capitoli più importanti della storia dell’Arte in merito all'iconografia della Vergine.                    

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Ma, i quadri più affascinanti rimarranno quelli impressi con la penna nelle pagine del suo Vangelo e degli Atti degli Apostoli.