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San Marco, il leone e il legame con la città di Venezia

Un legame antico che inizia nella preistoria e vede il suo culmine con l' Evangelista

Il leone sulla basilica di San Marco  |  | Wikimedia commons Il leone sulla basilica di San Marco | | Wikimedia commons

Venezia e la sua laguna. Venezia e i suoi palazzi dorati, con volte e archi , mirabili opere dell’architettura rinascimentale che segneranno la storia della città veneta. Ma Venezia vuol dire anche San Marco e il suo leone.  

Facciamo un salto a ritroso nel tempo, e arriviamo all’anno 892. A Venezia arrivano le ceneri di San Marco. Secondo una leggenda erano state trafugate dalla città di Alessandria d'Egitto: la spedizione di due arditi marinai, Rustico di Torcello e Bon di Malamacco, è riuscita ad ottenere le tanto desiderate ceneri dell’evangelista.

Ma il legame tra questa città e San Marco è ancora più antico. Una leggenda narra che San Pietro aveva consigliato a  Marco di recarsi prima ad Aquileia, poi ad Alessandria d'Egitto con lo scopo di convertire gli infedeli di quel paese. Il racconto, poi,  si fa ancora più intrigante:  in una tempesta, la nave dove era imbarcato Marco, si riparò  in una delle poche capanne di pescatori che sorgevano sull'isola di Rialto. Altre fonti dicono di Malamocco. Marco, dopo una frugale cena coi pescatori, volle riposare prima di intraprendere - nuovamente - il viaggio.  Così si addormentò ed ebbe una visione in sogno. Un angelo gli rivolse queste parole: "Un giorno, su questa isoletta, oh Marco,  una grande città meravigliosa sorgerà. In questa tu troverai il tuo ultimo riposo e avrai pace: Pax tibi, Marce, Evangelista meus". Il giorno seguente, Marco, di buon mattino, ripartì alla volta dell’Egitto, la terra che vedrà il suo martirio. Ma volle prima raccontare il sogno ai marinai che lo avevano ospitato. Quel racconto sarà tramandato di padre in figlio.  Nel 829,  il popolo veneziano, si trovò alle prese con l’importante decisione di trovare un santo protettore per la propria città. Fu in questa occasione che la vox populi non ebbe esitazione: l’evangelista Marco non poteva che divenire il patrono della città lagunare, conservando - appunto - le sue ceneri. 

E il leone, simbolo di Venezia, da cosa nasce? E perché viene ricondotto alla figura dell’evangelista? La famosa effige è più che presente nel nostro immaginario collettivo: le fauci aperte del coraggioso felino; le ali maestose verso il cielo e l'immancabile Libro che reca con sé. 

Il leone di San Marco  - o denominato “leone marciano” - era, in origine, la rappresentazione simbolica dello stesso San Marco Evangelista, in forma di leone alato. La prima attestazione di questa immagine si trova nell’Apocalisse di Giovanni. Nel libro della Sacra Scrittura viene descritto il Trono dell’Onnipotente. Il trono è circondato da quattro esseri viventi con l’aureola e le sembianze di: leone alato, vitello, uomo alato e aquila. E’ il cosiddetto Tetramorfo. Nel 180 d.C. Sant’Ireneo, vescovo di Lione, interpreta i quattro esseri come simboli dei quattro Evangelisti: Marco (il leone alato), Luca (il vitello poi divenuto toro), Matteo (l’uomo alato) e Giovanni (l’aquila). 

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Il Leone alato viene riconosciuto come simbolo di Marco perché il suo Vangelo inizia con il personaggio di Giovanni Battista che nell’immaginario cristiano era rivestito da una pelle di leone. Viene evocato con la frase evangelica: “Voce di colui che grida nel deserto” che richiama l’idea di un ruggito di leone. Inoltre nel Vangelo di Marco viene maggiormente sottolineata la regalità, la forza e la maestà del Cristo soprattutto grazie ai numerosi miracoli che accentuano la sua immagine come vittorioso sul male.            Tale interpretazione viene ripresa, confermata e diffusa da Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, nel 398 d.C.

Ma vi è anche un’altra versione, molto più arcaica. Le prime tracce di presenza umana nel Veneto risalgono al Paleolitico inferiore. Ma meglio documentato da reperti è il Paleolitico medio e quello superiore. Nella città di Riparo Tagliente (in Valpantena), dove attualmente sono ancora in corso alcuni scavi, è stata fatta una scoperta assai interessante. Fra i molteplici reperti, vi è una tomba che reca incisa la figura proprio di un leone. In questo caso, la leggenda del Leone di San Marco si mescolerebbe addirittura con la preistoria, quando nelle grandi foreste padane questo feroce animale era indubbiamente presente. 

Che la tradizione del leone di San Marco nasca da una leggenda, dalla storia o dalla Sacra Scrittura, non possiamo definirlo con precisione. Ciò che sappiamo è che il Leone di San Marco rimane uno dei simboli più importanti di Venezia. 

 

 

 

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