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San Roberto di Molesme e la fondazione dei Cistercensi

Guidò la comunità di Citeux, culla della riforma benedettina

San Roberto di Molesme |  | pubblico dominio San Roberto di Molesme | | pubblico dominio

Roberto di Molesme nasce nel 1024 da una nobile famiglia dello Champagne. Ancora adolescente impara la durezza dell'esistenza vedendo i danni prodotti da una grande carestia che attraversa la sua terra.

Entrato come novizio, in una comunità monastica benedettina, nel 1053 è eletto priore a Moutier-la-Celle e nel 1068 è Abate di Tonnerre , monastero benedettino di tradizione cluniacense.

Ciò che anima la vita del giovane abate però è il desiderio di una vita santa e sempre più conforme all'altezza dell'ideale monastico, voluto da San Benedetto.

Questo desiderio lo porta ad essere nominato priore di St.-Ayoul (1072-1073).

Nel 1075 è eletto abate della comunità di Molesme riformando la vita monastica.

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Le numerose donazioni, ricevute dal monastero e le molte elemosine, però, debilitano la vita dei monaci disperdendo il regolare ed iniziale fervore. Ciò induce il santo ad abbandonare il cenobio per ricreare una comunità maggiormente ispirata alla prima forma di vita benedettina.

Porta con se solo il libro dell'Ufficio divino monastico e l'occorrente per la celebrazione della Messa.

Per rivivere la Regola dell'antica vigenza, nel 1098, insieme a Sant'Alberico ed a Santo Stefano Harding fonda a Citeaux - in latino Cistercium, dai cui i futuri religiosi prenderanno il nome - una comunità in cui rivivere la prima intuizione del monachesimo occidentale.

Il 21 marzo 1098  nasce così la Riforma cistercense.

Povertà, essenzialità e tanto altro entrano in questo progetto con rigore ed intransigenza.

La preghiera ed il lavoro sono i binari sui quali si svolge la vita dei monaci di Citeux e molte sono le vocazioni che arricchiscono la novella istituzione.

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San Roberto eletto Abate, per ordine di Papa Urbano II ritorna a Molesme fortemente desiderato dai monaci che non avevano più una guida sicura.

Per riaverlo tra loro hanno scritto al Pontefice chiedendo di far ritornare, per obbedienza, colui che era stato il loro santo abate.

La famiglia cistercense è  nata e Sant'Alberico e Stefano Harding rimangono alla guida della nuova riforma dei monaci bianchi che, con rigore ed amore, annunciano il Cristo vero e solo ideale del monachesimo di San Roberto. Spira il 21 aprile 1111, ottantatreenne.

Nel 1220 il Pontefice Onorio III lo canonizza.