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Sandri, Sant'Agata protegga i martiri di oggi e vegli sulle donne violate e sfruttate

Il ricordo di Don Pino Puglisi e dei cristiani perseguitati nel mondo

La Celebrazione nella Cattedrale di Catania |  | PCCO La Celebrazione nella Cattedrale di Catania | | PCCO

Anche oggi come ai tempi di Sant’Agata “il recupero dei valori cristiani nella nostra Europa passi attraverso la vita e la testimonianza credibile dei fedeli, nella preghiera e nella carità: nel volto dell’altro, anche straniero, possiamo sempre riconoscere il volto del Cristo che si fa incontro a noi”.

Così il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha salutato la grande martire catanese presiedendo la messa nella Cattedrale di Catania nel giorno della festa della santa. Con lui a concelebrare l'Arcivescovo Salvatore Gristina e quindici Arcivescovi e Vescovi della Sicilia, tra i quali il Cardinale Paolo Romeo, emerito di Palermo.

“Si rimane colpiti nel leggere la vita di Sant’Agata anche per il contesto in cui avvenne il suo martirio- ha detto il porporato- la persecuzione dell’epoca di Decio in cui la giovane cade vittima è animata dal desiderio di ripristinare la pietas romana e il culto agli dei tradizionali di fronte all’invasione dei culti stranieri, soprattutto orientali. Paradossalmente dunque, ciò che anima il carnefice di Agata, il proconsole Quinziano, oltre alla concupiscenza che vuole rapire la sua bellezza e verginità data a Dio, è un desiderio “religioso”. Si intende ripristinare qualcosa di esteriore che dovrebbe garantire una pace sociale imponendolo come un atto formale, che in quanto tale non potrà mai giungere a toccare il cuore delle persone. Agata non teme di contrapporsi a tale impostazione vuota e di apparenza: lei che è di famiglia aristocratica si definisce schiava, perchè appartenente a Cristo, ed al tempo stesso autenticamente libera, con il suo desiderio di donarsi al Signore. Il proconsole, che si sente onnipotente, è invece il vero schiavo, interiormente delle sue passioni e al di fuori con l’adesione ad una religiosità soltanto formale. Anche oggi il recupero dei valori cristiani nella nostra Europa passi attraverso la vita e la testimonianza credibile dei fedeli, nella preghiera e nella carità: nel volto dell’altro, anche straniero, possiamo sempre riconoscere il volto del Cristo che si fa incontro a noi”.

Martire la giovane Agata come tanti cristiani oggi in varie parti del mondo, il suo coraggio è quello

“di fratelli e sorelle che in questi anni ed anche oggi subiscono il martirio a causa del nome del Signore. A motivo del mio incarico come Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali non posso non pensare al dramma che si consuma non lontano da qui, nel Vicino e Medio Oriente, in particolare in Siria ed Iraq. Oggi la presenza di due Vescovi provenienti dal Burkina Faso, con il quale sono attivi da anni alcuni progetti di collaborazione nella vostra Chiesa catanese, ci ricorda la strage di cristiani avvenuta all’inizio di dicembre del 2019, alle quali si sommano le persistenti violenze o rapimenti in Nigeria. Ma non voglio dimenticare quell’appartenenza a Cristo che ha generato in Sicilia una lotta per la liberazione dell’uomo e soprattutto delle giovani generazioni dai tentacoli delle organizzazioni malavitose: penso tra tutti al beato don Pino Puglisi. La Chiesa di Roma oggi ricorda infine i quattordici anni dalla uccisione di don Andrea Santoro”.

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Donna Agata che subisce violenza e per questo il cardinale chiede la protezione della giovane martire per “tutte le donne del mondo: su quelle che sono state violate nella loro dignità, alle madri che piangono per i loro figli, alle spose abbandonate, a quelle che sono sfruttate o che buttano la propria esistenza con scelte sconsiderate. La nostra società vegli sul ruolo prezioso della donna, e non consenta mai che nemmeno una canzone possa violarne la dignità con linguaggi volgari o che incitano alla violenza”.

Nel pomeriggio, il Prefetto Card. Sandri ha impartito la Solenne Benedizione al termine della Santa Messa del Pomeriggio, assistendo all'uscita del busto con le reliquie della Santa e alla prosecuzione della tradizionale processione, che già aveva animato le vie della città nella giornata del 4 febbraio.