Siamo nel vivo della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2020, dal 18 al 25 gennaio. A chiudere le celebrazioni sarà Papa Francesco, che presiederà i vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura sabato 25 alle ore 17.30; parteciperà anche il Cardinale vicario Angelo De Donatis. Momento centrale della Settimana a livello diocesano, sarà la veglia ecumenica di mercoledì 22 gennaio alle ore 18.30, guidata dal cardinale De Donatis nella parrocchia di Gesù di Nazareth (via Iginio Giordani, 5; quartiere Collatino), a cui prenderanno parte i rappresentanti delle comunità ecclesiali non cattoliche presenti a Roma: anglicani, evangelici, ortodossi e appartenenti alle antiche Chiese orientali.

A diffondere la notizia è un comunicato stampa del Vicariato di Roma. La parrocchia in cui si terrà la veglia diocesana ha avuto come primo parroco don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso a Trabzon in Turchia il 5 febbraio del 2006."La comunità di Gesù di Nazareth – commenta monsignor Gnavi,incaricato diocesano per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti  – è segnata dall’apertura di orizzonti di questo sacerdote romano, che a partire dall’amore per la Scrittura ha riscoperto l’amore per l’altro, servendo una piccola comunità nel cuore dell’Anatolia, vivendo il martirio come testimonianza. La sua fu una scelta di vita certamente esposta al rischio ma appassionata della trasmissione del Vangelo, entusiasta per l’incontro con il mondo che lo circondava, a maggioranza islamica, ma pure con la Chiesa assira, la Chiesa siro-ortodossa, le rifugiate armene e georgiane. È stato lievito di umanità e di Vangelo richiamando anche tanti fedeli cattolici che aveva lasciato a Roma all’universalità del messaggio".

Il Vicariato di Roma segnala anche altri appuntamenti per la Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani: "in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, saranno promossi incontri di approfondimento e momenti di preghiera in diverse parrocchie della diocesi, a cominciare dalla basilica di Santa Maria in Trastevere (piazza omonima), dove ogni sera della Settimana si pregherà in particolare per l’unità dei cristiani. Oggi (lunedì 20) nella parrocchia di San Giuseppe a Via Nomentana (via Francesco Redi 1), alle ore 19 interverrà padre Ioan Florea della Chiesa ortodossa romena; sempre questa sera, a San Romano Martire, (largo Antonio Beltramelli), alle ore 19 ci saranno il pastore Michael Jonas della Chiesa evangelica luterana tedesca e Renata Trifkovic, serba croata ortodossa del Centro Aletti; mentre nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (piazza omonima), alle 19.30,  padre Vladimir Laiba della Chiesa greco bizantina del patriarcato di Costantinopoli e la pastora Mirella Manocchio della Chiesa Metodista. Ancora, giovedì 23 a Santa Maria Madre del Redentore (via Monte Ruggero 63), alle ore 18.30 parlerà  padre Horia Grădinaru della Chiesa ortodossa romena; il pastore Marco Fornerone della Chiesa Valdese sarà invece alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo (via Gallia 162), sempre giovedì ma alle ore 19.

In occasione della Settimana di preghiera, inoltre, le reliquie san Timoteo, “figlio prediletto” dell’Apostolo delle Genti, sono state traslate da
Termoli (Campobasso) a Roma. L'urna contenente il corpo del santo è stata collocata sull'altare della Confessione della basilica di San Paolo
fuori le Mura, dove resterà esposta alla venerazione dei fedeli nel corso di tutto l'ottavario di preghiera, fino a sabato 25 gennaio quando il Santo
Padre presiederà i Vespri solenni. "Viviamo questo evento straordinario – dichiara il vescovo di Termoli-Larino Gianfranco De Luca – con
grande gioia e profonda gratitudine al Signore ma anche con un senso forte di responsabilità in una circostanza che interpella prima di tutto la
nostra esistenza cristiana a livello personale e comunitario. Il fatto che Timoteo sia riferimento per i fratelli delle chiese orientali ci apre a una
vocazione specifica e speciale all'ecumenismo come un desiderio di incontrare ogni persona e di comunicare a quella persona l'amore e la
prossimità di Dio e di poter imparare a fare un tratto di cammino con ciascuno".