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Sidra, il libro sacro scampato alla distruzione della piana di Ninive tornerà a Mosul

Presentato oggi a Papa Francesco al termine della udienza generale

Il libro Sidra  |  | Focsiv
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E’ un libro sacro salvato dalla furia della guerra e Papa Francesco lo ha potuto vedere grazie all’impegno di chi lo ha salvato e restaurato.

Si tratta del Sidra il Libro Sacro, del XIV -XV secolo in lingua aramaica, che contiene preghiere liturgiche da recitare fra la festa della Pasqua e quella della Santa Croce. Il Libro Sacro, appartenente alla Chiesa siriaco‐cristiana della città santa irachena di Qaraqosh, nella Piana di Ninive, e stato restaurato in Italia.  Il Manoscritto, grazie ad un'astuzia dei sacerdoti di quella città, era scampato alla furia iconoclasta e anticristiana degli uomini dell’ISIS, che dal 2014 al marzo 2017 hanno occupato e devastato quelle terre.  

Il recupero grazie a Ivana Borsotto Presidente FOCSIV, Monsignor Luigi Bressan Rappresentante della CEI presso FOCSIV e Lucilla Nuccitelli Responsabile del Laboratorio di restauro dell'Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (ICPAL).

 

Individuato ad Erbil nel gennaio 2017 dai giornalisti Laura Aprati e Marco Bova  quando Mosul era ancora nelle mani della Jihad,  il Libro Sacro è stato successivamente consegnato dall'Arcivescovo di Mosul, Monsignor Yohanna Butros Mouché, nelle mani dei volontari FOCSIV.  Nel prossimo futuro il Libro Sacro sarà riconsegnato, affinché torni a scandire la liturgia, alla Chiesa siriaca – cristiana di Qaraqosh.   Il Sidra era in condizioni di conservazione molto critiche,  il suo deplorevole stato di conservazione, la sua provenienza e le sue peculiarità materiche e strutturali, hanno richiesto un preliminare esame da parte di esperti di lingua siriaca Paolo Lucca, Università di Venezia   di liturgia orientale   Delio Vania Proverbio e Adrien de Fouchier, Biblioteca Apostolica Vaticana  e una comparazione con alcuni volumi siriaci della stessa epoca conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. 

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Circa dieci mesi di lavoro per affrontare l’instabilità degli inchiostri, per la quale era necessario eseguire un consolidamento di ogni singola lettera vergata; la rimozione del nastro adesivo e delle gocce di cera; senza contare le lacune, gli strappi, i tagli e lo sfaldamento del supporto scrittorio; la presenza di ‘pecette’ per celare le miniature; la debolezza delle parti strutturali, le spaccature e lacune delle assi lignee e del cuoio.

 

“Il recupero del Libro Sacro di Qaraqosh è parte dell’impegno che la Federazione ha dedicato alla ricostruzione del tessuto sociale di un territorio come quello del Kurdistan iracheno e dell’Iraq” spiega la presidente FOCSIV Ivana Borsotto, “Sidra, seppur acefalo e mutilato nelle pagine finali, continuerà a scandire l’anno liturgico in aramaico e ad essere ancora cantato dalla gente della Piana di Ninive, ricordando a tutti che un altro futuro è pur sempre possibile.”