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Sinodalità e primato le chiavi per una nuova primavera ecumenica?

Commissione Mista per il dialogo teologico cattolico-ortodosso | Un momento dell'incontro della commissione ad Amman nel 2014 | IGP2 Commissione Mista per il dialogo teologico cattolico-ortodosso | Un momento dell'incontro della commissione ad Amman nel 2014 | IGP2

Si chiama “Towards a common Understanding of Synodality and Primacy in service to the Unity of the Church” (“Verso una comune comprensione della sinodalità e del primato a servizio dell’unità della Chiesa”), ed è il documento sul quale cattolici e ortodossi contano per continuare il cammino ecumenico. Sarà discusso dal 15 al 22 settembre, durante la XIV sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa.

La riunione sarà ospitata dall’arcidiocesi di Chieti-Vato e dalla Conferenza episcopale italiana, e i lavori saranno presieduti dal Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani, e dall’arcivescovo Iob di Telmessos, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Ognuna delle 14 Chiese ortodosse autocefale avrà due rappresentanti, per un totale di 28 delegati. Lo stesso numero di delegati avranno i rappresentanti cattolici.

È la prima volta che le chiese ortodosse partecipano ad un incontro della commissione mista dopo il Grande e Santo Concilio, che pure ha visto la non partecipazione del Patriarcato di Mosca e di altre tre Chiese autocefale. Una spaccatura improvvisa, che rischiò di minare il Grande e Santo Concilio di Creta, di cui forse avrà parlato con il Papa il metropolita Hilarion, responsabile delle relazioni estere del Patriarcato di Mosca: i due hanno avuto un incontro alle 9 di questa mattina.

Di certo, tra mondo ortodosso e Chiesa cattolica sembra scoppiata una primavera, con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e quello di Mosca che sembrano fare a gara per mostrarsi vicini a Papa Francesco. Il dibattito teologico, d’altro canto, sembra essersi fermati ai tempi della riunione di Ravenna del 2007, quando la commissione mista cattolico-ortodossa arrivò alla conclusione che “entrambe le parti concordano sul fatto che [...] Roma, in quanto Chiesa che 'presiede nella carità', secondo l’espressione di Sant’Ignazio d’Antiochia, occupava il primo posto nella 'taxis', e che il vescovo di Roma è pertanto il 'protos' tra i patriarchi”. Ma stabilì anche che le parti “non sono d’accordo sull’interpretazione delle testimonianze storiche di quest’epoca per ciò che riguarda le prerogative del vescovo di Roma in quanto 'protos', questione compresa in modi diversi già nel primo millennio".

E il tema del primato ritorna nel documento in discussione alla riunione di Chieti. Il lavoro di stesura del documento è cominciato nella sessione precedente, che ha avuto luogo ad Amman, in Giordania, nel 2014, ed è stato completato a Roma nel 2015. Una nota della Sala Stampa vaticana spiega che “a Chieti – spiega la nota -, i membri della Commissione saranno chiamati a valutare se tale bozza rispecchi in maniera adeguata il consenso attualmente esistente sulla delicata questione del rapporto teologico ed ecclesiologico tra primato e sinodalità nella vita della Chiesa o se sarà necessario continuare ad approfondire la tematica”.

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Durante l’incontro, ci saranno momenti di preghiera con le comunità cristiane locali. Sabato 17 settembre, i membri della Commissione saranno presenti alla celebrazione della Messa nella cattedrale di san Giustino a Chieti; domenica 18 settembre, parteciperanno alla celebrazione della Divina Liturgia nel Santuario del Volto Santo a Manoppello (Chieti). Infine, è previsto che la Commissione faccia visita alla città di Vasto e all’abbazia di san Giovanni in Venere a Fossacesia.