Advertisement

Sinodo 2018, inizia l’ultima settimana di lavoro

Padri Sinodali |  | Daniel Ibanez, ACI group Padri Sinodali | | Daniel Ibanez, ACI group

Una piccola pausa per i vescovi impegnati nei lavori del Sinodo sui giovani. Da domani si riprenderanno le Assemblee e inizierà il vero dibattito per la stesura e la pubblicazione del Documento finale, prevista sabato 27 Ottobre. Domani in particolare verrà presentato il progetto del documento, mercoledì i padri sinodali illustreranno le proposte di cambiamento, giovedì ci sarà il pellegrinaggio, venerdì un'altra assemblea e infine sabato la votazione e la pubblicazione del documento.

Padre Ángel Fernández Artime, Rettore Maggiore della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco, intervenuto oggi presso la Sala Stampa Vaticana per il consueto briefing con i giornalisti, commenta sul Sinodo: “Come salesiano nel mondo penso che la priorità carismatica siano i giovani. Non tutti i giovani sanno cosa sia un Sinodo o un vescovo, è molto importante capire che questo Sinodo non parla e non deve parlare solo di alcuni giovani, di un elitè di giovani, ma di tutti i giovani del mondo che poco o niente hanno a che fare con la Chiesa". 

Monsignor Paolo Bizzetti, Vicario Apostolico di Anatolia, Vescovo titolare di Tabe in Turchia sottolinea anche l’’importanza del lavoro dei giornalisti nel Sinodo: “Ho sempre pensato che dobbiamo dialogare e costruire insieme una verità, perché la verità è sempre un fatto sinfonico. Quindi grazie per il vostro lavoro”.  

Monsignor Frank Caggiano, Vescovo di Bridgeport negli Stati Uniti d’America evidenzia: “Questo intero Sinodo è stato un esercizio ecclesiale per abbracciare la santità. Mi da grande speranza che ci sia stato tutto questo entusiasmo tra i giovani. Io lascerò questo Sinodo con grande senso di speranza e incoraggiamento”.

Henriette Camara, giovane uditrice, Membro degli Scout cattolici della Guinea racconta la sua esperienza da scout che le ha cambiato la vita: “È la prima volta che mi trovo davanti a cosi tanti vescovi e cardinali. Io provengo da una famiglia musulmana, ma sono cristiana grazie agli scout. Il Signore mi dice che è sempre accanto a me. Mia madre non accettava la mia conversione. Ma io sono grata al Signore, il gruppo scout mi ha accolto davvero senza discriminazione”.

Advertisement