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Sinodo Amazzonia, nel Documento finale la parola chiave è conversione

Ecco cosa dicono i primi quattro capitoli del Documento finale

Il Papa durante un momento del Sinodo dedicato all'Amazzonia |  | Vatican Media / ACI Group Il Papa durante un momento del Sinodo dedicato all'Amazzonia | | Vatican Media / ACI Group

Il Documento finale sul Sinodo speciale dell'Amazzonia, convocato da Papa Francesco, è stato ufficialmente diffuso e pubblicato. Sono cinque i capitoli in spagnolo accomunati da una parola: conversione. La Chiesa intera è chiamata ad una conversione integrale,  pastorale, culturale, ecologica, sinodale. E' questa la parola chiave.

"Il Sinodo si è svolto in un clima fraterno e di preghiera", così riporta l'Introduzione del Documento che spiega l'atmosfera in cui hanno vissuto i 184 padri sinodali, i quali hanno poi deciso e argomentato le 120 proposizioni nel Documento.

Il primo capitolo "Amazzonia: dall'ascolto alla conversione integrale" ricorda che "Cristo indica l'Amazzonia". "L'acqua e la terra di questa regione nutrono e sostengono la natura, la vita e le culture di centinaia di comunità indigene, contadini, meticci, coloni, popolazioni che vivono sulle rive dei fiumi. L'Amazzonia oggi è tuttavia una bellezza ferita e deformata, un luogo di dolore e violenza - si legge nei primi paragrafi del Documento nel primo capitolo - gli attacchi alla natura hanno conseguenze per la vita dei popoli". E sempre nel primo capitolo - proposizione 15 - è evidenziato il ruolo della Chiesa in queste terribili difficoltà: "La Chiesa nel suo processo di ascolto del grido del territorio e del grido dei popoli deve fare memoria dei suoi passi. Nel momeno attuale, la Chiesa ha l'opportunità storica di prendere le distanze dalle nuove potenze colonizzatrici ascoltando i popoli amazzonici per esercitare in modo trasparente la sua attività profetica". Per questo nel Documentosi ribadisce che siamo "tutti chiamati ad una conversione integrale".

Nel secondo Capitolo la Chiesa amazzonica è chiamata ad un "nuovo cammino di conversione pastorale". E con questo spirito vengono letti i successivi paragrafi: per una Chiesa in uscita missionaria, una Chiesa samaritana, misericordiosa, solidale. Ma soprattutto una Chiesa ne dialogo ecumenico, interreligioso e culturale, come si legge nella proposizione 23: "La realtà multietnica, multiculturale e multireligiosa dell'Amazzonia richiede un atteggiamento di dialogo aperto, riconoscendo anche la molteplicità degli interlocutori: i popoli indigeni, gli abitanti dei fiumi, i contadini, le altre Chiese cristiane e denominazioni religiose, le organizzazioni della società civile...". La proposizione 25 sottolinea: "In Amazzonia il dialogo interreligioso si svolge soprattutto con le religioni indigene e i culti afro-discendenti. Queste tradizioni meritano di essere conosciute, comprese nelle proprie espressioni e nel rapporto con la foresta e madre terra".

Sempre nel secondo capitolo c'è in particolare l'invito alla missione, "tutti i battezzati dell'Amazzonia sono chiamati ad essere discepoli missionari". La proposizione numero 27 sottolinea: "E' urgente dare alla pastorale indigena il suo posto specifico nella Chiesa. In questo contesto come Chiesa è ancora necessario creare o mantenere un'opzione preferenziale per le popolazioni indigene, in virtù della quale gli organismi diocesani di pastorale indigena devono essere costituite e consolidate con rinnovata azione missionaria, che ascolti, dialoghi, si incarni e assicuri una presenza permanente".

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C'è poi un attenzione ai giovani che sono intensamente presenti anche nei contesti migratori del territorio. Il compito della Chiesa è accompagnarli. Il paragrafo 34 sottolinea la necessità della Chiesa amazzonica di accompagnare i giovani e la famiglia verso nuovi cammini di pastorale urbana. Nella proposizione 39 viene presa in considerazione una "pastorale della visita", cioè visite dei missionari che trascorrono del tempo visitando le comunità e celebrando i sacramenti.

Nel terzo capitolo i padri Sinodali chiamano a "nuovi cammini di conversione culturale": "la nostra conversione deve essere anche culturale, per farci incontro dell'altro, per imparare dall'altro".

Nella gente dell'Amazzonia si trovano insegnamenti di vita. Reciprocità, solidarietà, senso di comunità, uguaglianza, famiglia, organizzazione sociale e servizio. Il paragrafo 55 sottolinea: "Siamo tutti invitati ad avvicinarci ai popoli amazzonici su un piano di parità, rispettando la loro storia, le loro culture, il loro stile di buon vivere. Rifiutiamo un'evangelizzazione in stile colonialista. L'evangelizzazione che oggi proponiamo per l'Amazzonia è l'annuncio inculturato che genera processi di interculturalità, processi che promuovono la vita della Chiesa con un'identità e un volto amazzonico". Nel terzo Capitolo si mette anche in evidenza che la Chiesa amazzonica si impegna nelle sfide per la salute, l'educazione e la comunicazione.

Il quarto capitolo sottolinea la necessità di nuovi cammini per una conversione ecologica. I padri sinodali ribadiscono che si va verso un'ecologia integrale a partire dall'Enciclica Laudato Sì. La proposizione 71 mette in evidenza: " Notiamo che l'intervento umano ha perso il suo carattere amichevole, per assumere un atteggiamento vorace e predatorio che tende a spremere la realtà fino all'esaurimento di tutte le risorse naturali disponibili. Vorremo che sviluppassero politiche di investimento che abbiano, come condizione per ogni intervento, il rispetto di elevati standard sociali e ambientali e il principio fondamentale della preservazione dell'Amazzonia. Il nuovo paradigma dello sviluppo sostenibile deve essere socialemente inclusivo".

Il paragrafo 75 sottolinea il ruolo della Chiesa  in tutto ciò:" La Chiesa deve prestare la massima attenzione alle comunità colpite da danni socio-ambientali". I padri sonodali propongono nel paragrafo 82  il peccato ecologico come "un'azione o un'omissione contro Dio, contro il prossimo, contro la comunità e l'ambiente". Nel paragrafo 83 i vescovi propongono anche la "creazione di un fondo mondiale per coprire parte dei bilanci delle comunità presenti in Amazzonia che promuovono il loro sviluppo integrale e autosostenibile".
Infine nella proposizione 85 viene presa in considerazione la creazione di un Osservatorio Socio Pastorale Amazzonico, "rafforzando la lotta per la difesa della vita". Si chiede anche che nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale venga creato un ufficio amazzonico che sia in relazione con questo Osservatorio".