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Stazioni quaresimali, la basilica di San Paolo fuori le mura

La tomba di San Paolo e l'abbazia benedettina

Un dettaglio della basilica, i medaglioni con le immagini dei pontefici. |  | OB Un dettaglio della basilica, i medaglioni con le immagini dei pontefici. | | OB

Oggi si arriva alla Basilica Papale di San Paolo sulla via Ostiense, luogo dove è custodita la tomba dell’ Apostolo delle Genti. 

La basilica che vediamo oggi è la ricostruzione ottocentesca di quella paleocristiana. E’ una notta estiva del 1823, il 15 luglio, quella che portadistruzione a Roma. La Basilica di San Paolo all’ Ostiense brucia in un rogo che la distrugge. Roma ne viene violentemente segnata. San Paolo era rimasta sostanzialmente la stessa da quando era stata costruita, le sue colonne, una selva di magnifiche colonne sono spolia dei monumenti dell’antica Roma, e saldavano la memoria della città pagana con l’anima della capitale del cattolicesimo.

Ad affrontare la rinascita di San Paolo viene chiamato Leone XII eletto Papa circa due mesi dopo l’incendio.

Ma molto più antica è la storia monastica della abazia a fianco alla basilica. 

La testimonianza più antica della presenza dei monaci è il Praeceptum, di Gregorio Magno (590-604)che si conserva nel museo lapidario paolino all’interno dell’Abbazia. Una iscrizione in cui si fa menzione di un monastero femminile dedicato a S. Stefano. Nel Liber diurnus si ha invece la prima testimonianza del monastero maschile dedicato a San Cesario martire, ma già il monastero era in rovina.

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E’ Papa Gregorio II (715-731) che inizia i lavori di restauro e affida ai monaci benedettini l’incarico di custodire le lampade nell’oratorio del protomartire. I monastero crebbe di importanza tanto da far diventare i monaci rappresentanti della basilica di San Paolo di fronte al Pontefice.

Il “Sacratissimo monastero di San Paolo, f.l.m.”, a partire dal 7 marzo 2005, ha assunto la denominazione di “Abbazia di San Paolo fuori le Mura”, essendo stato soppresso il carattere ed il titolo di circoscrizione “territoriale”. Il 31 maggio 2005 papa Benedetto XVI con il suo primo Motu Proprio L’antica e Venerabile Basilica ha stabilito che anche per San Paolo, come per le altre tre basiliche papali di Roma, vi sia un arciprete nominato direttamente dal Pontefice che esercita la giurisdizione ordinaria ed immediata e ha come suo vicario per la cura pastorale l’abate dell’abbazia benedettina di San Paolo fuori le Mura.

Con uno speciale mandato Papa Benedetto XVI ha ufficialmente richiesto ai monaci benedettini dell’abbazia di San Paolo fin dall’inizio del suo pontificato una attenzione all’ ecumenismo. E come in ogni monastero che si rispetti l’ Orto Monastico produce erbe e rimedi che diventano medicinali nella Spezieria.

Domani appuntamento a San Silvestro e Martino ai Monti alle 18.00