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Stazioni quaresimali, nella cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano

Il Giovedì Santo a San Giovanni la tradizionale messa in Coena Domini con la lavanda dei piedi impedita dal coronavirus

Benedetto XVI, la lavanda dei piedi nella Cattedrale di Roma  |  | Vatican Media Benedetto XVI, la lavanda dei piedi nella Cattedrale di Roma | | Vatican Media

E siamo arrivati al Giovedì Santo, di nuovo alla cattedrale di Roma. E’ il giorno in cui ogni vescovo la mattina celebra nella sua cattedrale la Messa Crismale e la Messa in Coena Domini la sera. Tradizionalmente il Papa celebra la Messa Crismale a San Pietro in Vaticano, mentre l’ultima volta che un Papa ha celebrato la Messa in Coena Domini al Laterano era con Benedetto XVI il 5 aprile del 2012, dato che Papa Francesco ha poi scelto di celebrare quella messa altrove.

Quest’anno Papa Francesco a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia di coronavirus che non permette ai fedeli di partecipare alle celebrazioni, ha rimandato la messa crismale. Come gli altri vescovi. Mentre la messa in Coena Domini viene celebrata a San Pietro senza fedeli.

Una della caratteriste della basilica del Laterano è la Porta Santa nella facciata verso est, è la più antica di tutte le Porte Sante di Roma. Il simbolo della Porta Santa non era ancora stato creato durante il primo Anno Santo del 1300. Quella volta l’Anno Santo comportava solo la visita alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo nelle loro basiliche. Dopo il primo Anno Santo, Papa Clemente VI decide di aggiungere anche la visita alla cattedrale di Roma. Fu Papa Martino V ad aprire nel 1423, per la prima volta nella storia degli anni giubilari, la Porta Santa nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

A quel tempo gli Anni Santi si celebravano con intervalli diversi rispetto a oggi. Il simbolo della Porta Santa viene quindi creato solo 123 anni dopo il primo Anno Santo. La Porta Santa di San Pietro viene istituita solo per l’Anno Santo del 1500 da Papa Alessandro VI, che decise di aprire Porte Sante anche a Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura.

L’antica basilica costantiniana si presenta oggi modificata da molte trasformazioni legate in qualche modo ai pellegrinaggi e spesso proprio agli Anni Santi, non solo nel grande rifacimento barocco dell’interno per l’Anno Santo del 1650 da parte di Francesco Borromini. Alla fine del XIII secolo, Niccolò IV aggiunge un transetto così come fa anche a Santa Maria Maggiore giusto in tempo per il primo Anno Santo del 1300. Nel 1586 Sisto V costruisce il portico del transetto nord, verso la Via Merulana, con la loggia per poter benedire i pellegrini. La stessa funzione avrà anche l’attuale facciata verso est con la sua loggia, costruita da Alessandro Galilei nel 1732-1737.

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