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Tempo del creato: chiamati a riflettere sull’oikos di Dio

Intervista al coordinatore italiano del ‘Movimento Laudato sì’, Antonio Caschetto

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Dal 1 settembre al 4 ottobre la Chiesa celebra il ‘Tempo del Creato’, che sarà anche un momento fondamentale per i cattolici per dare voce ai più vulnerabili e mobilitarsi in loro favore in vista di due importanti vertici delle Nazioni Unite. Infatti a novembre, alla 26^ Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), i Paesi devono annunciare i loro piani per raggiungere gli obiettivi dello storico accordo sul clima di Parigi.

E nel messaggio per la 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, ‘Camminare in una vita nuova (Rm 6,4). La transizione ecologica per la cura della vita’, i vescovi scrivono: “Viviamo, dunque, un cambiamento d’epoca, se davvero sappiamo leggerne i segni dei tempi. Di qui l’invito a una transizione che trasformi in profondità la nostra forma di vita, per realizzare a molti livelli quella conversione ecologica cui invita il VI capitolo dell’Enciclica ‘Laudato sì’ di papa Francesco. Si tratta di riprendere coraggiosamente il cammino, lasciandoci alle spalle una normalità con elementi contraddittori e insostenibili, per ricercare un diverso modo di essere, animato da amore per la terra e per le creature che la abitano”.

Infatti nell’enciclica il papa ha scritto: ‘In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore’. Partendo da questa frase abbiamo chiesto al coordinatore italiano del ‘Movimento Laudato sì’, ing. Antonio Caschetto, di spiegarci in quale modo i vescovi invitano a ‘camminare in una vita nuova’: “Con questo breve affresco, nell’enciclica ‘Laudato Sì' il papa traccia il ritratto di san Francesco, manifesto per noi dell’ecologia integrale.

Preoccupazione per la natura, certo: del Poverello di Assisi abbiamo sotto gli occhi la predica agli uccelli e il suo sguardo di stupore davanti al creato, sguardo che dobbiamo riscoprire anche davanti agli incendi che devastano i nostri stupendi paesaggi. Ma poi c'è la giustizia verso i poveri, l’abbraccio con il lebbroso, oggi rappresentato da interi popoli che vivono gli effetti del disastro ambientale e climatico. E ancora, ecologia integrale è impegnarsi per una politica alta, un impegno nella società per un mondo più giusto; abbiamo sotto gli occhi le immagini terribili di questi giorni delle donne afgane. E infine, ma non meno importante delle prime tre, la pace interiore, il rapporto sincero con Dio che tutto ha creato”.

Come realizzare la conversione ecologica, a cui invita papa Francesco?

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“Il Movimento ‘Laudato Sì’' si ispira, nei suoi programmi internazionali e locali, proprio a queste quattro dimensioni dell'ecologia integrale. Nel messaggio dei vescovi italiani per la 16^ Giornata per la Custodia del Creato, è contenuta la chiave della nostra chiamata alla cura della nostra casa comune: nell’incontro con Cristo rinasce la speranza e diveniamo capaci di rinnovata fecondità. In Cristo siamo morti al peccato e ‘possiamo camminare in una vita nuova’, come ha scritto san Paolo ai Romani. A partire da questa esperienza possiamo immaginare una vera fraternità tra gli uomini. La transizione ecologica a cui tutti siamo chiamati a vivere, per limitare il disastro socio ambientale che stiamo provocando, va vissuta in maniera graduale, ma efficace”.

Come realizzare la conversione ecologica, a cui invita papa Francesco?

“Si tratta anzitutto di una ‘conversione’, di un cambio di strada che parte dal profondo del cuore, da un incontro personale con Dio. Un Dio che ci parla attraverso la Scrittura, ma anche attraverso la bellezza del Creato. ‘Laudato si’ mi’ Signore, cum tucte le tue creature’ diceva san Francesco nel Cantico. Sono tante le iniziative di ecospiritualità che proponiamo in questo senso, anzitutto i Ritiri Laudato Sì.

Un altro strumento molto efficace di conversione personale è il programma Animatori Laudato Sì. Un corso organizzato e promosso insieme a tante realtà cattoliche, a partire dall'ufficio nazionale problemi sociali e lavoro della CEI, la Diocesi di Assisi e numerose organizzazioni cattoliche, movimenti, associazioni e ordini religiosi.

Dal piano personale si passa ‘per contagio’ alla vita di tutti i giorni, alle relazioni. Uno degli strumenti più belli a nostra disposizione per questo è la rete dei Circoli ‘Laudato Sì’, gruppi che nascono nelle parrocchie e nei movimenti cattolici e spesso coordinati da Animatori formati su questi temi e messi in rete con altre centinaia di Circoli sparsi in Italia e nel mondo, che vivono anche un cambio di stile di vita”.

Ed il Movimento ‘Laudato Sì’ come può aiutare a compiere la transizione ecologica?

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“Noi sogniamo un mondo migliore! Per questo, anzitutto, il nostro impegno viene vissuto dentro i cammini della Chiesa. Tutti insieme, nella preghiera e nell’azione, cerchiamo di alzare una voce profetica, e fare pressione nei momenti cruciali in cui i leader mondiali sono chiamati a prendere decisioni per il futuro del nostro pianeta”.

‘Con la guida di Papa Francesco, preghiamo affinché voi e tutti i leader politici di tutto il mondo, che avete il compito di prendere decisioni salvavita in questo anno critico, ci permettiate di uscire migliori dalla crisi del covid-19 e andare verso una casa comune equa per tutta la vita, per le generazioni a venire’: così si legge nella petizione ‘Pianeta sano, persone sane’. In cosa consiste quest’iniziativa?

“In questo senso, la Petizione Cattolica ‘Pianeta sano, persone sane’ (che siete tutti invitati a firmare su https://bit.ly/PetizioneItaly) è un ottimo strumento di mobilitazione.

La chiamata ad agire è urgente, e questo 2021 ci pone davanti ancora delle sfide importanti. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15) di ottobre, i leader mondiali possono fissare obiettivi significativi per proteggere il creato. A novembre, alla 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), i paesi annunceranno i loro piani per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Per promuovere questa iniziativa, in un clima di preghiera e di formazione, vi suggeriamo in questo mese di settembre ad unirvi ai cristiani di tutto il mondo che celebrano il ‘Tempo del Creato’, che va dal 1 settembre al 4 ottobre. Quest'anno il tema scelto dal comitato ecumenico internazionale è ‘Una casa per tutti? Rinnovare l'oikos di Dio’ con un segno concreto che sarà bello vedere nelle nostre piazze: una tenda. Il luogo in cui si manifestò l'accoglienza abramitica, che ancora tanto ci insegna oggi nello stile che dobbiamo avere verso i popoli che soffrono la crisi climatica e sociale. Come ogni anno, sarà molto bello condividere, in ogni parte del mondo, le iniziative di preghiera che verranno organizzate.

Per cui invitiamo con tutto il cuore ad aderire con il vostro carisma a questa rete per la cura della nostra casa comune, e poter dire insieme, anche dentro il grido urgente e attuale della terra e dei poveri: Laudato sii mi Signore!”