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Terremoto: l’Ungheria aiuta Tolentino

Eduard Habsburg-Lothringen | L'ambasciatore Eduard Habsburg-Lothringen in visita a Tolentino con il sindaco della città, 26 dicembre 2016 | Emmaus Online Eduard Habsburg-Lothringen | L'ambasciatore Eduard Habsburg-Lothringen in visita a Tolentino con il sindaco della città, 26 dicembre 2016 | Emmaus Online

Ci sono le reliquie del Beato Carlo d’Asburgo, nella chiesa del Santo Cuore di Tolentino, gravemente danneggiata dal terremoto dello scorso 30 ottobre. Ed è lì che è andato nel giorno di Santo Stefano Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore di Ungheria della Santa Sede e nipote del Beato Carlo d’Asburgo. La chiesa del Sacro Cuore sarà ricostruita grazie ad una donazione di 480 mila euro da parte del governo ungherese.

La chiesa del Sacro Cuore è sede della Venerabile Confraternita del Sacro Cuore di Gesù, di proprietà dei fratelli laici della Confraternita Stessa, e la grave situazione aveva portato il priore Andrea Carradori a scrivere una lettera al primo ministro ungherese Viktor Orbàn. Nella lettera, Carradori chiedeva al primo ministro il suo “personale aiuto per la ricostruzione della chiesa”, considerando anche quanto egli stava facendo in Ungheria per la “salvaguardia delle radici cristiane”.

Così, l’ambasciatore Habsburg è stato a Tolentino una prima volta il 14 dicembre, si è incontrato con le autorità della città (in particolare il sindaco Giuseppe Pezzanesi) , ha fatto un sopralluogo nella chiesa del Sacro Cuore. Il 19 dicembre, si è riunito l’esecutivo ungherese. Orbàn ha portato la richiesta della comunità di Tolentino sul tavolo del governo, e questo ha deciso di mettere a disposizione “una somma considerevole per i lavori di restauro della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Tolentino”, si legge in una nota dell’ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede. 

La cifra, per discrezione non comunicata dall’ambasciata, è di 480 mila euro. Una cifra che – ha scritto il Primo Ministro Orban al priore – voleva esprimere la solidarietà degli ungheresi “verso i nostri fratelli cristiani italiani colpiti da calamità naturale”, perché “solo ritrovando i valori cristiani, quali rappresentano tuttora la più importante forza di comunione per una città e per un Paese intero, si può giovare al futuro dell’Europa”.

L’Arciconfraternita del Sacratissimo Cuore di Gesù, nata nel 1805 con l’obiettivo di promuovere la devozione verso il Sacro Cuore, l’Eucarestia e la Passione, fu sciolta già nel 1808, a causa delle soppressioni degli istituti religiosi voluti da Napoleone. Nel 1815, la Confraternita fu ripristinata grazie a San Vincenzo Maria Strambi, e ebbe in dono da Papa Gregorio XVI nel 1835 la custodia della chiesa di San Benedetto da Norcia, dedicata oggi anche al Sacro Cuore. Se già il sisma in Umbria del 1997 aveva provocato ingenti danni, quello più recente in centro Italia – con in particolare le scosse del 26 e del 30 ottobre - hanno provocato danni ingenti. Le messe vengono celebrate in rito antico, come abitudine per la Confraternita.

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