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Tornado del Brenta, Moraglia scrive al Presidente del Consiglio

Il Patriarca Moraglia sui luoghi devastati dal tornado |  | Patriarcato di Venezia Il Patriarca Moraglia sui luoghi devastati dal tornado | | Patriarcato di Venezia

Dopo la devastazione provocata da un tornado in diverse zone della Riviera del Brenta, lo scorso 8 luglio, il Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia ha deciso di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi.

“Anche a distanza di una settimana dal disastroso evento atmosferico la scena che si è presentata ai nostri occhi – scrive il prelato – risulta tuttora sorprendente e tremenda per gli evidenti segni di violenza e distruzione che persone, case, imprese, esercizi commerciali e campi hanno dovuto subire. Ho potuto avvicinare direttamente molte persone e famiglie che lì abitano o lavorano. Mi hanno testimoniato tutta la durezza e sofferenza del momento presente ma anche la tenace volontà di rialzarsi e riprendere subito il cammino, nonostante i gravi danni subiti. E mi hanno confermato anche la sorprendente e diffusa catena di solidarietà che – grazie all’intervento di tanti volontari, soprattutto giovani – si è subito mossa nella dolorosa circostanza. Passato, però, il momento del primo soccorso, ci si appresta ora a vivere la fase più delicata e, per tanti aspetti, difficile”.

“Vi sono molte ferite da rimarginare. Vi sono tetti, pareti e arredi di case – aggiunge il Patriarca – da risistemare o ricostituire interamente, dopo che quanto vi era in precedenza (spesso costruito con il sacrificio di una vita) è ormai andato distrutto o disperso. Vi sono esercizi commerciali e imprese da riattivare pienamente, perché il lavoro di tutti possa riprendere e riaccendersi. Per far questo non vi è solo necessità di risorse economiche – pur indispensabili e da stanziare per un adeguato e pronto risarcimento dei danni – ma anche di tutti gli strumenti di carattere amministrativo, tecnico, giuridico, fiscale ecc. che possano assicurare e garantire un aiuto concreto e tempi certi per la “ripartenza” immediata di questo territorio”.

“La straordinaria forza di volontà e la passione per il lavoro e la propria terra, l’umile tenacia e la caparbietà delle popolazioni della Riviera – avverte Mons. Moraglia – non possono quindi essere dimenticate e tradite né, tantomeno e… peggio!, esser motivo di possibili ritardi o trascuratezze in tal senso. E’ importante intervenire subito e al meglio. E’ necessario che ogni livello istituzionale e d’autorità compia fino in fondo, con puntualità, la sua parte. E’ questa la domanda unanime che ho raccolto dalla gente, dai parroci e dagli amministratori locali che ho incontrato. E’ qui in gioco la fiducia dei cittadini nella politica ai suoi vari livelli, sia nazionale che locale”.

Nella sua veste di Vescovo, Mons. Moraglia richiama il Governo a prestare attenzione verso “la difficile situazione delle persone, delle famiglie, delle realtà imprenditoriali, agricole e commerciali di quest’area”. “Le chiedo, nel contempo – conclude rivolgendosi al Presidente del Consiglio – di adoperarsi per rendere più concreto, sollecito e agevole possibile - secondo le forme e le misure che il Governo da Lei presieduto vorrà mettere in atto - il cammino di ricostruzione, rinascita e riscossa della gente della Riviera, con un particolare riguardo nei confronti di chi ha meno risorse e disponibilità da mettere in campo. Sono sin d’ora disponibile ad incontrarLa per approfondire, con Lei, le ragioni di questa mia lettera che intende raccogliere, con umiltà e ferma decisione, quanto è nel cuore di tante persone e anche delle stesse autorità locali e dei parroci della Riviera, di cui ho visto l’impegno e l’apprezzamento da parte della gente”.

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Monsignor Moraglia ha poi indirizzato – precisa il Patriarcato di Venezia – missive analoghe al Ministro dell’Interno Angelino Alfano e al Sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.