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Un nuovo libro racconta "Don Pino, martire di mafia"

La tomba del Beato Giuseppe Puglisi |  | © José Luiz Bernardes Ribeiro - Wikicommons La tomba del Beato Giuseppe Puglisi | | © José Luiz Bernardes Ribeiro - Wikicommons

Non una semplice biografia, ma molto di più: "Don Pino, martire di mafia" - edizioni Ares - è il libro scritto dall'Arcivescovo di Catanzaro - Squillace Monsignor Vincenzo Bertolone e curato dal vaticanista Salvatore Cernuzio.

Il presule - postulatore della causa di canonizzazione del sacerdote ucciso dalla mafia nel settembre 1993 - racconta con trasporto e precisione la vita e l'apostolato del Beato, salito alla gloria degli altari nel maggio 2013.

Monsignor Bertolone esalta la figura di questo piccolo grande testimone del Vangelo: la sua strenua e continua lotta contro Cosa Nostra. Una testimonianza viva e verace usque ad sanguinis effusionem.

Il volume - in cui sono inserite anche le testimonianze di chi ha conosciuto il Beato Giuseppe Puglisi - è arricchito da una profonda e toccante prefazione scritta dal Presidente del Senato, Pietro Grasso, già Procuratore Nazionale Antimafia.

"La mafia - osserva nella prefazione il Presidente del Senato - non uccide in modo gratuito; lo fa quando percepisce qualcuno come un pericolo per se stessa. Ha eliminato Don Puglisi perché ne aveva paura".

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Grasso propone tre parole per racchiudere il messaggio del Beato Pino Puglisi: fede, coraggio e risurrezione. "Ha portato - scrive la seconda carica dello Stato - il messaggio di Cristo lì dove era più necessario, dove la vità è più dura, dove la speranza di un futuro migliore è una luce fioca e non un diritto di ciascun individuo" ed è stato ucciso "a causa del suo impegno evangelico, sociale e pastorale".

Nell'introduzione il vaticanista Salvatore Cernuzio tratteggia la figura di Puglisi come quella di un sacerdote che si è opposto alla mafia, una "forza oscura che nella Sicilia del suo tempo era pronta a divorare giovani e adolescenti". Contro questo sistema il Parroco di Brancaccio "ha opposto solo la forza del Vangelo. Nulla più".

Cernuzio ricorda come Don Pino "semplicemente, umilmente e orgogliosamente prete" abbia costruito "un mondo nuovo, a cominciare dalla sua Palermo, e poi in Sicilia, in Italia, nel mondo insegnando un metodo alla Chiesa e alla società".