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Una copia della Sindone, una chiesa barocca e l'arte romanica in un gioiello in Molise

La chiesa di Santissima Maria Vergine Assunta in Cielo a Ripalimosani chiusa dal 2016 per mancanza di fondi per la manuntenzione

I cittadini davanti alla chiesa chiusa  |  | Comitato riapertura chiesa Ripalimosani
I cittadini davanti alla chiesa chiusa | | Comitato riapertura chiesa Ripalimosani
I cittadini davanti alla chiesa chiusa  |  | Comitato riapertura chiesa Ripalimosani
I cittadini davanti alla chiesa chiusa | | Comitato riapertura chiesa Ripalimosani
La copia della Sindone  |  | ripalimosanionline.it
La copia della Sindone | | ripalimosanionline.it
Un dettaglio duecentesco  |  | ripalimosanionline.it
Un dettaglio duecentesco | | ripalimosanionline.it
La chiesa  |  | ripalimosanionline.it
La chiesa | | ripalimosanionline.it

Le piccole preziose perle dell'arte e della fede in Italia si trovano spesso in luoghi sperditi, e magari basta una piccola notizia in fondo ad un giornale per mettere in luce storia e tradizione che superano anche i luoghi pià famosi. E' il caso della chiesa dedicata alla Santissima Maria Vergine Assunta in Cielo di Ripalimosani, un piccolo comune del Molise in provincia di Campobasso. 

La notizia arriva dalla pagine locali nei giorni scorsi quando Il "Comitato per la riapertura della Chiesa SS. Maria Vergine Assunta in Cielo, estremante attivo, ha trovato alleati inattesi, tutti coloro che vogliono rivedere una delle più antiche copie della Sindone di Torino custodita proprio in questa chiesa. Il problema è appunto questo, la Chiesa madre, è inagibile dal 2016. Eppure all'interno ci sono dei piccoli capolavori come il pulpito ligneo rinascimentale, altari di pregevole fattura, statue del Di Zinno, una bellissima natività del Cecere, e appunto una preziosa copia della Sacra Sindone del cinquecento e la statua del patrono S. Michele di Nicola Fumo recentemente restaurata e trasferite queste ultime nella chiesa del Convento S. Pietro Celestino V per una maggiore tutela e che si spera di riportare quanto prima nella loro "casa".

Con i primi finanziamenti si è potuto  realizzare il consolidamento statico. Per completare i lavori mancano un milione di euro! Non è certo facile da trovare e per questo il comitato ha aperto una vera campagna di raccolta fondi.

La chiesa è bella anche dall'esterno e, come è scritto in una guida famosa, vale il viaggio. Anche se non si conosce l'anno esatto della sua fondazione dai registri parrocchiali si vede che esisteva il campanile già nel 1463.

La facciata risale al 1500, mentre la parete posta a nord est è l'unico residuo della chiesa precedente Duecentesca. Cinquecentesco è anche il portale principale con i suoi quattro gradini, e quella fastosità dell'insieme di ispirazione tardo barocca con su volute, cartocci, spirali ed elementi vegetali. Ma molti sono elementi ancora tardo romanici riutilizzati come spiega lo storico dell'arte molisana Franco Valente. 

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Anche il portone della chiesa ha molto da raccontate. In legno di castagno a masso, con numerose riquadrature occupate da formelle a bassorilievo, con la simbologia liturgica, e poi nella lunetta l'effige ad alto rilievo della Madonna e due angeli adoranti ai lati. L'opera è locale di Domenico Petrone del 1932.

Le facciate laterali custodiscono figure antiche della chiesa precedente. Alla base del campanile un gruppo con Adamo, Eva e il diavolo.

Una epigrafe nel portale ricorda anche che il 1560 è l’anno in cui il nobiluomo napoletano Orazio di Costanzo contribuì alla costruzione, o meglio al primo rifacimento, della basilica dedicata all’Assunta, forse gravemente lesionata dal terribile terremoto del 1456.

C'è poi l'interno che non si può visitare. Tre navate, nove altari, un coro e un pulpito in legno intagliato con motivi floreali e drappi, addossato ad un pilastro e sorretto da un aquila che porta sul petto lo stemma del comune.

Il paesino colpisce subito per la sua struttura che va dal Palazzo Baronale, che conserva nella sua struttura l’impianto dell’antico castello normanno,  alla  chiesa di S. Maria Assunta. Forse poi nell’Italia meridionale la dedicazione delle chiese alla Madonna Assunta è stato un adattamento di una originaria dedicazione a S. Michele Arcangelo come sostiene Franco Valente.

Riapriamo la chiesa, rivediamo questi piccoli gioielli a cominciare dalla copia della Sindone di Torino.

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