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Una donna e un architetto i vincitori del Premio Ratzinger 2018

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Una immagine della Conferenza di presentazione  |  | Fondazione Ratzinger
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Saranno Marianne Schlosser teologa medievista specialista di San Bonaventura, che lavora da anni alla Università di Vienna, autrice anche di Communio e  Mario Botta architetto svizzero che ha costruito una serie di edifici sacri e diverse chiese,  i prossimi a ricevere il Premio Ratzinger della Fondazione Vaticana voluta dallo stesso Benedetto XVI.

L’annuncio oggi nella conferenza stampa che ha presentato anche la Seconda edizione del Premio “Ragione Aperta”, in collaborazione con la Universidad Francisco de Vitoria di Madrid,  che sarà consegnato il 24 settembre 2018, presso la sede dell’Accademia delle Scienze, in Vaticano; e l’Ottavo Simposio internazionale, sul tema: “Diritti fondamentali e conflitti fra diritti”, in collaborazione con la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma  che si celebra il 15-16 novembre 2018, a Roma.

Il tema è stato presentato dal professor dalla Torre che ha ricordato il dibattito attuale su diritti negati, nuovi diritti e la loro dinamicità.

Due le ricorrenze che hanno ispirato il tema: il 70° anniversario dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, e il 20° anniversario del conferimento della laurea honoris causa all’allora cardinale Joseph Ratzinger da parte della LUMSA per “il fondamentale contributo da lui dato nel corso dei suoi studi alla fondazione del diritto”.

I Relatori  provengono da diverse aree culturali. Non solo dal mondo culturale romano e italiano (proff. Dalla Torre, Ska, Cartabia, Baratta), ma anche dagli Stati Uniti (proff. George, Glendon, Weiler), dalla Germania (prof. Zehnpfennig), dall’Argentina (prof. Massini). Presiedono e introducono personalità ecclesiastiche e accademiche molto autorevoli. Intervengono con contributi preparati per la discussione diversi altri professori, oltre ai partecipanti. La Relazione conclusiva sarà svolta dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. Benedetto XVI con i suoi discorsi politici ha dato grande spazio a questi temi suo quali si discuterà.

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I testi di Benedetto XVI del resto sono ancora tanti e fanno  ancora discutere. Un esempio è proprio nel testo pubblicato da Communio e dedicato a “ Nostra Aetate” che ha aperto un dibattito acceso nei paesi di lingua tedesca e che ha avuto alcuni risvolti sulla stampa internazionale.

Un testo impegnativo scritto in tedesco che “merita una traduzione qualificata” ha detto padre Federico Lombardi Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione. Quindi sarà inserito nella Opera Omnia, ma non si sa quando. Intanto però girano sulla stampa articoli e critiche malevole al Papa emerito su questo testo anche probabilmente a causa della mancanza di un accesso a traduzioni in altre lingue del testo.

A proposito del premio Razon Abierta  che nasce in collaborazione con la università Francisco de Vitoria, l’intento è di “allargare gli orizzonti della ragione”, e come ha spiegato Padre Lombardi “la seconda edizione ha riscontrato un numero complessivo di candidature inferiore alla precedente ma di livello più elevato: i candidati si sono resi conto della qualità richiesta ai loro lavori”.

 

 

 

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