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Una mostra racconta la Grotta del Latte di Betlemme

Una piccola mostra organizzata dai frati della Custodia di Terra Santa fa conoscere ai pellegrini uno dei luoghi per i quali passò la Sacra Famiglia.

La Grotta del Latte di Betlemme  |  | Custodia Terra Santa La Grotta del Latte di Betlemme | | Custodia Terra Santa

La Grotta del Latte di Betlemme è davvero un luogo pieno di storia, che da questi giorni verrà raccontato attraverso dodici pannelli esplicativi. Una piccola mostra organizzata dai frati della Custodia di Terra Santa affinchè i pellegrini possano conoscere uno dei luoghi per i quali passò la Sacra Famiglia.

Il santuario francescano della Grotta del Latte, a pochi metri dalla Basilica della Natività, sorge in un Luogo Santo che secondo la tradizione - attestata dalle testimonianze di pellegrini dal XII secolo – avrebbe visto il passaggio della Sacra Famiglia poco dopo la nascita di Gesù. Il suo nome è legato alla leggenda che narra di una goccia di latte persa dalla Madonna mentre allattava il Figlio, e da cui deriverebbe il colore bianco della roccia. In questo luogo, che fa memoria dell’amore materno di Maria, molte donne si rivolgono ogni giorno alla Madre di Dio chiedendo proprio la grazia della maternità.

La tradizione vuole che la polvere del tufo della grotta abbia proprietà miracolose, basta assumere piccole dosi di questa polvere per sperare nella grazia desiderata. 

Negli ultimi dodici anni – come riportano le testimonianze dei frati  – sono state oltre quattromila le lettere scritte da genitori che sono riusciti ad avere figli dopo aver visitato questo luogo.

Fra Luis Enrique Segovia, Guardiano della Basilica della Natività, commenta in un servizio della Custodia di Terra Santa:  “L’idea è che i pellegrini vengano qui e possano leggere le fonti storiche della grotta. Sono soprattutto le fonti che abbiamo ricercato presso la Custodia di Terra Santa, e sono informazioni che potranno certamente aiutare molto i pellegrini che verranno qui."

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Ruben Agazzi, un volontario organizzatore della mostra aggiunge: “Ogni pannello ha il suo significato e un oggetto a cui si riferisce: partiamo dal nome e dalla storia della Chiesa, dalle menzioni alla Chiesa che si trovano nei vangeli apocrifi. I pannelli sono in sei lingue: la lingua più diffusa è l’inglese, poi abbiamo l’italiano, il polacco, il francese e la lingua locale che è l’arabo, dato che ci troviamo a Betlemme e quindi in terra di Palestina."