Ultime Notizie: 50esimo Nostra Aetate

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I testi utili per capire meglio la riflessione di Benedetto XVI sul dialogo con l'ebraismo

Dopo aver riletto insieme il recente testo di Benedetto XVI sull’ebraismo, la corrispondenza con il Gran Rabbino di Vienna e la risposta ad alcune grossolane critiche che gli erano state fatte, forse è utile ricordare quali sono i testi di riferimento.

Communio.fr

Benedetto XVI e l'ebraismo, un dialogo da approfondire

La scorsa estate alcuni lettori avranno notato il tentativo di sollevare una polemica per uno scritto del Papa emerito Benedetto XVI sul dialogo ebraico- cristiano.  In Italia tutto si è spento in poco tempo perché il testo in questione era scritto in tedesco e, ancora oggi, non c’è una traduzione ufficiale.

Lindau

Ebrei e cristiani, un dialogo "intrareligioso" nel libro "Dalla stessa radice"

Il 28 ottobre 1965 veniva promulgata la dichiarazione conciliare Nostra Aetate grazie alla quale la Chiesa ha compiuto grandi passi nei rapporti con l'ebraismo, rovesciando duemila anni di pregiudizi e antisemitismo. 

Daniel Ibanez/CNA

Cinquant'anni dopo il Concilio ebrei e cristiani scrivono una nuova storia del dialogo

Due documenti sul dialogo ebraico cristiano che vengono pubblicati praticamente insieme sono forse il segno visibile più eloquente che il dialogo non solo esiste ma è molto avanzato.E questo avviene a 50 anni dalla pubblicazione di un testo conciliare basilare: Nostra Aetate.Un testo sul rapporto del cattolicesimo con le altre religioni che però di fatto ha una attenzione speciali ai nostri “Padri nelle fede”, il popolo ebraico.

Una sessione del Concilio Vaticano II, durante il quale fu promulgata la Nostra Aetate / nds.lasolitude

Cinquanta anni dalla Nostra Aetate. Un convegno all’Urbaniana

Uno dei frutti della Nostra Aetate? Lo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Israele e Santa Sede. Zion Evrony, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, lo ha spiegato lo scorso 2 dicembre commemorando i cinquanta anni della Nostra Aetate.

Un momento edll'intervento alla Gregoriana del Cardinale Pietro Parolin / Alan Holdren/Aci Group

Parolin alla Gregoriana: "Educare alla pace" per giungere allo "shalom biblico"

Conclude con le parole di “un profeta del nostro tempo, il compianto don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta” il suo intervento all’Università Gregoriana il Cardinale Pietro Parolin. Ieri pomeriggio il Segretario di Stato ha partecipato alla sessione conclusiva dell’evento per il cinquantesimo anniversario dal documento conciliare “Nostra Aetate”. Diceva il vescovo pugliese nelle parole citate da Parolin: “La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari”.

Marco Mancini - Acistampa

50° Nostra Aetate: dialogo, cooperazione e pace

Al termine dell’Udienza generale interreligiosa di oggi, dedicata dal Papa al 50° della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II i rappresentanti delle confessioni non cristiane che hanno presenziato all’incontro con il Papa hanno successivamente raggiunto la Sala Stampa Vaticana per un briefing con i giornalisti.

Udienza generale per il 50esimo della Nostra Aetate, 28 ottobre 2015 / CTV

Il Papa a 50 anni della Nostra Aetate: “Per il Giubileo, le religioni lavorino insieme"

Udienza particolare per Papa Francesco. Si celebrano i cinquanta anni dalla dichiarazione conciliare “Nostra Aetate,” sul rapporto del cristianesimo con le religioni non cristiane, e i rappresentanti di varie religioni – che celebrano l’anniversario in un convegno internazionale alla Pontificia Università Gregoriana – affollano piazza San Pietro in una giornata di tempo instabile (per questo i malati guardano dall’Aula Paolo VI, dove sono - dice il Papa, prima di benedirli a distanza - "più comodi e tranquilli"). Invece del Vangelo, si legge un passo scelto della dichiarazione conciliare. E, tra i grandi risultati della dichiarazione, Papa Francesco ne individua uno in particolare: la trasformazione del rapporto tra cristiani e ebrei. Perché “da nemici ed estranei, siamo diventati amici e fratelli.” E chiede una ‘alleanza tra le religioni’ nelle opera di carità durante il Giubileo della misericordia, per rispondere ai problemi del mondo a partire dalla preghiera comune.