Ultime Notizie: Armenia

Il progetto armeno Crossroads for Peace / YouTube

Una lettera a Papa Francesco, e una proposta di “incroci di pace” dall’Armenia

È ancora critica la situazione in Nagorno Karabakh, in armeno Artsakh, territorio contesto tra Armenia e Azerbaijan: i primi ne mettono in luce la maggioranza etnica e la volontà popolare di essere stato cristiano, con la sua eredità culturale cristiana; i secondi sottolineano che il territorio ha una lunga tradizione azerbaijana, albaniana, lamentano che la maggioranza armena ha distrutto le prove dell’antica popolazione non armena sul territorio. È una guerra ibrida, che tocca la popolazione ma che riguarda anche la riscrittura della storia di un territorio laddove i cristiani sono presenti da millenni.  

Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto

La luce d' Armenia in mostra al Museo Pontificio di Loreto

Per chi vuole conoscere l'Armenia ma  ha tempo di arrivarci basta andare a Loreto. Fino a domenica 10 settembre sarà esposta al Museo Pontificio Santa Casa una mostra fotografica dal titolo “Luce mistica d’Armenia”. 

Palazzo Zuckermann

Letture, le poesie di Varujan e le foto delle chiese da salvare in Armenia

Per tutta la sua vita, finita così presto, aveva cantato il grano che quando matura si trasforma in un mare d’oro ondeggiante, aveva cantato l’odore della buona terra arata di fresco e del pane appena sfornato, dei frutti maturi che pendono dai rami degli alberi, del dolore che feconda l’esistenza.

Vatican Media / ACI group

Papa Francesco riceve in Vaticano il Presidente della Repubblica di Armenia

Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in Vaticano Armen Sarkissian, Presidente della Repubblica di Armenia. Un incontro durato circa quaranta minuti. Il Presidente era accompagnato da sua moglie e dal suo seguito.

La Pasqua a Stepanekart, capitale del Nagorno Karabakh / Iniziativa per l'Artsakh in Italia

Nagorno Karabakh, appello dall’Europa: “Preservare l’eredità cristiana”

Non c’è tempo da perdere, e anche il Parlamento Europeo deve prendere una posizione sulla perdita del patrimonio cristiano nella regione del Nagorno Karabakh, in armeno Artsakh. Lo ha detto, in un recente intervento, Nathalie Loiseau, presidente del sotto-comitato sulla Sicurezza e la Difesa del Parlamento Europeo, in un articolato intervento pubblicato da La Croix International.  

Un fotogramma che mostra una chiesa scomparsa in Nagorno Karabakh / BBC / YouTube

Nagorno Karabakh, il mistero della chiesa scomparsa

L’ultima notizia è la scomparsa di una chiesa in Nagorno Karabakh, nel territorio che gli armeni chiamano Artsakh, e che è finito sotto il controllo dell’Azerbaijan dopo l’ultimo conflitto che si è concluso con un accordo doloroso per la stessa Armenia. Ma la preoccupazione generale è quella di una sostanziale riscrittura della storia, che sta andando a cancellare, insieme agli edifici, anche la memoria della presenza armena nel territorio.  

Alcuni dei manoscritti di Artsakh esposti a Erevan / Matenadaran

Nagorno Karabakh, una mostra mette in luce le sue radici armene

Si dice che la fede dell’Armenia, la prima nazione cristiana del mondo, sia stata salvata da 36 soldati, che sono poi le lettere dell’alfabeto. È questo, prima di tutto, a fare degli armeni un popolo che pone il libro al centro di ogni casa, come fosse una reliquia da conservare. Questi libri, miniati, decorati, compilati artisticamente e sempre sacri, sono un tratto caratteristico della cultura armena. Ed è a partire dai libri che l’Armenia ha cominciato a rileggere la storia del Nagorno Karabakh, Artsakh in lingua armena, dopo che un doloroso accordo al termine di un conflitto con l’Azerbaijan ha messo in pericolo alcuni luoghi della memoria armeni.  

La cattedrale di Shushi distrutta dopo essere stata colpita durante il conflitto / pd

Nagorno Karabakh, contro il genocidio culturale, un nuovo dipartimento di Etchmiadzin

Il presidente azero Ilhan Aliyev ha recentemente dichiarato la città di Shushi, in Nagorno Karabakh, come “capitale culturale” dell’Azerbaijan. La presa della città da parte delle forze azere ha portato l’Armenia a dover accettare un doloroso accordo che ha portato alla conquista azera di molti territori. Quello che si teme, ora, è che continui il “genocidio culturale” contro la presenza armena e cristiana nel Nagorno Karabakh, conosciuta in armeno con Artsakh.  

La chiesa di San Giovanni a Shushi dopo la vandalizzazione del 10 novembre 2020 / Armenia to Holy See

Nagorno Karabakh, verso il genocidio culturale? Vandalizzata la chiesa di San Giovanni

Cosa sarà delle memorie storiche armene in Nagorno Karabakh? L’allarme per un “genocidio culturale” che andrebbe a cancelare trace della presenza multisecolare degli armeni nella regione è stata lanciata più volte, ed ora ha anche un avvocato d’eccezione, il Consiglio Mondiale delle Chiese. Allo stesso tempo, proseguono I danneggiamenti di edifici. Particolarmente importante il vandalism della chiesa di San Giovanni Battista lo scorso 10 novembre.  

Il monastero di Dadivank con gli ultimi visitatori / Twitter

Nagorno Karabakh, il monastero di Dadivank simbolo della cultura armena a rischio

Il primo katholikos di Armenia fu San Giuda Taddeo. E il suo discepolo Dadi fu colui che andò ad evangelizzare l’Armenia orientale. Fu così che cominciò a delinarsi la prima nazione cristiana. Le reliquie di San Dadi sono ora nel monastero di Dadivank, nella regione di Karvacar. E questa regione entrerà sotto il controllo azero. Il monastero resterà così isolato, visibile agli occhi, ma difficile da raggiungere per la popolazione armena. Un po’ come l’Ararat, un segno ulteriore del paradosso di cui vive il popolo armeno.  

www.spaziotorino.it

Antonia Arslan, il conflitto in Nagorno Karabakh è una distruzione di simboli religiosi

Nagorno Karabakh, un piccolo paese “aggrappato alle montagne”, “un giardino segreto”, il cui nome incantatorio evoca un luogo fiabesco, grembo ideale per partorire storie, leggende, canti e poesie.

Iscrizioni armene nel monastero di Gandsazar, in Nagorno Karabakh / Wikimedia Commons

Conflitto in Nagorno Karabakh, è in atto anche un genocidio culturale?

L’attacco dello scorso 8 ottobre alla cattedrale di Sushi, simbolo della cristianità armena in Nagorno Karabakh, era già un primo segnale. Il 13 ottobre, era stata una chiesa battista ad essere colpita dalle bombe. Ma, nel corso di questi anni di conflitto – un conflitto freddo e caldo alternato – sono stati tanti gli edifici della cultura armena nel territorio che gli armeni chiamano Artaskh ad essere colpito. Tanto che un recente studio ha parlato di un vero e proprio “genocidio culturale” in atto nel territorio.  

Wikipedia

Nagorno Karabakh, una lunga storia di conflitti e genocidi dietro la guerra in corso

Nagorno Karabakh: un nome bizzarro, che evoca un luogo che solo nelle fiabe potrebbe esistere. In realtà è un luogo reale e di fiabesco non ha più nulla, dopo oltre un secolo di conflitti. 

La bandiera della Santa Sede su un balcone della Segreteria di Stato vaticana
 / AG / ACI Group

Diplomazia pontificia, focus internazionale: dal Libano al Caucaso

La Santa Sede segue con attenzione le tensioni nel Caucaso, e questa settimana due ambasciatori della Regione (di Georgia e Armenia) hanno rilasciato dichiarazioni sulle situazioni nei loro rispettivi Paesi. Il territorio, infatti, è colpita da diversi conflitti regionali, complessi da spiegare e che pure hanno un forte impatto anche sull’Europa. La Santa Sede ha mostrato più volte la sua presenza.  

imdb.com

Letture, dall'esilio e la sopravvivenza dei cristiani armeni nel romanzo di Henri Verneuil

Mayrig,  "mammina". Un dolce nome, un termine coniato dalla musicale lingua armena, che rievoca il più forte tra i legami terreni. Mamma, mammina. Un nome con cui ci si può rivolgere  a Colei che è la nostra Madre celeste. 

Un ritratto di Komitas Vardapet / pinterest

Armenia, la musica come memoria. Un concerto a Roma

Per gli armeni, la musica è memoria. E così, dopo il genocidio del 1915 che ha ucciso circa 1,5 milioni di armeni, era necessario ricostruire un archivio musicale che era andato perduto. Ci pensò Komitas Vardapet, che pure di quel genocidio fu vittima e che a causa di quel genocidio impazzì. Il 150esimo della sua nascita viene ricordato a Roma con un concerto in Santa Maria in Trastevere il prossimo 12 dicembre. Un concerto particolare: per la prima volta, infatti, si esibisce a Roma il coro dei diaconi di Etchmidzin, il “vaticano” della Chiesa apostolica armena.  

Papa Francesco e il Catholicos Karekin II durante il viaggio di Papa Francesco in Armenia, 25 giugno 2016 / Edward Pentin / ACI Group

Armenia, l'appello del Catholicos Karekin II: l’Europa difenda le sue radici cristiane

Una amicizia di lunga data, quella del Catholicos di tutti gli armeni Karekin II e PapaFrancesco, certificata dal lungo abbraccio che c’è stato quando si sono incontrati loscorso 5 aprile, prima dell’inaugurazione di una statua di San Gregorio di Narek neiGiardini Vaticani. Di questa amicizia, ma anche delle radici cristiane armene e delgenocidio, Karekin II ha parlato in una intervista esclusiva con ACI Stampa, per una sorta di bilancio e sguardo sul futuro della “Giornata armena” di Papa Francesco.

La collocazione della statua di San Gregorio di Narek in Vaticano / Profilo FB Mikayel Minasyan, ambasciatore di Armenia presso la Santa Sede

San Gregorio di Narek, una statua in Vaticano per celebrare i buoni rapporti con l'Armenia

Il prossimo 5 aprile, una statua di San Gregorio di Narek sarà inaugurata nei giardini vaticani, con una solenne cerimonia che dovrebbe prevedere anche la presenza del presidente armeno Serzh Sargsyan, oltre che del Catholicos Karekin II e dello stesso Papa Francesco.  

 Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Dall'Armenia un appello all' Europa per ritrovare se stessa, una conferenza all'Orientale

Tra i nostri valori contemporanei c’è ancora una “cultura costituzionale”’? E’ uno degli interrogativi cui tenta di dare una risposta un convegno di studio di due giornate che si svolge il 17 e 18 novembre al Pontificio Istituto Orientale promosso dal Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica di Armenia e dal Centro di Cultura Costituzionale di Yerevan a Roma.  

Edward Pentin Aci Group

Il Papa: "Genocidio? In Argentina ho sempre usato questa parola"

Al popolo armeno auguro "la giustizia e la pace e prego per questo, perché è un popolo coraggioso, e prego perché trovi la giustizia e la pace, io so che tanti lavorano per questo". E' un popolo che "ha portato croci, ma non ha perso la tenerezza, l’arte, la musica... un popolo che ha sofferto tanto nella sua storia e soltanto la fede lo ha mantenuto in piedi, perché il fatto che sia stata la prima nazione cristiana, questo non è sufficiente. E’ stata la prima nazione cristiana perché il Signore l’ha benedetta, perché ha avuto i santi, ha avuto i vescovi santi, martiri e per questo ha fatto della resistenza la pelle di pietra, diciamo così, ma non ha perso la tenerezza di un cuore materno. L’Armenia è anche madre". Sono le prime parole del Papa, nella consueta conferenza stampa con i giornalisti ammessi al volo papale, durante il viaggio di ritorno verso Roma.