Ultime Notizie: Giornata Mondiale della Gioventù

La Cattedrale di Breslavia. Nell'edificio di fronte, si ricorda il Congresso Eucaristico Internazionale del 1997 / Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Breslavia: città della riconciliazione, modello europeo

Cinquanta anni fa, una lettera dei vescovi polacchi ai confratelli europei faceva crollare il primo muro del Dopoguerra. Perché in quella lettera, di riconciliazione e perdono, si andava oltre le ferite della guerra, e si cercava di costruire una nuova mentalità. L’ideatore di quella lettere, il Cardinal Boleslaw Kominek, è tra i fondatori nascosti di Europa. Una Europa che ora si dà appuntamento in Polonia, per la prima Giornata Mondiale della Gioventù sotto la protezione del Santo Giovanni Paolo II.  

Il Cardinal Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, nel salotto dell'Arcivescovado di Cracovia parla con i giornalisti, 18 marzo 2016 / Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Cardinal Dziwisz: "Sarà la GMG della pace"

I gruppi vanno e vengono dall’arcivescovado di Cracovia, per celebrare la Messa dove la celebrava San Giovanni Paolo II. Tre stanze più in là il Cardinal Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e per una vita segretario particolare del Papa santo, siede in un ampio salone, sormontato dalle immagini dei Papi del secolo. Dalla stanza a fianco, si accede al balcone da dove Giovanni Paolo II si affacciava, dove si è affacciato Benedetto XVI e dove si affaccerà anche Francesco. Lo sguardo concentrato tradisce un po’ il peso dei suoi 77 anni. Parla di tutto con il piccolo gruppo di giornalisti che lo è andato a trovare per una visita di cortesia: della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà prossimamente a Cracovia; della fedeltà della Polonia alla Chiesa e al Papa, ma anche ai valori cristiani; dei suoi ricordi con Giovanni Paolo II, che sente “sempre presente.” Con una convinzione: questa sarà la Giornata Mondiale della Gioventù della Pace.

Arcivescovo Sviatoslav Shevchuk / ACI Group

E se la pace in Ucraina passasse per la GMG?

Una Gmg itinerante, con gli eventi sparsi in varie città. Non solo Cracovia, ma anche magari Leopoli in Ucraina e qualche città in Bielorussia. Così l’aveva pensata Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica in Ucraina, insieme ai suoi amici polacchi, già nel 2011. Ora che i venti di guerra nell’Europa orientale non accennano a diminuire, rilancia la proposta parlando con ACI Stampa. Perché la pace può partire solo dal basso.